Se volete veramente risparmiare, tagliate gli stipendi dei parlamentari, non la nostra sovranità

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La maggioranza silenziosa voterà per noi, dice Renzi riferendosi al referendum. C’è un elogio in questa frase: il silenzio ubbidiente e composto contrapposto alla protesta violenta o quanto meno chiassosa, spesso priva di argomenti. Messaggio per il popolo: il silenzio è d’oro, chi non parla è migliore degli altri, quindi, cari silenti, state sereni e continuate a farvi gli affari vostri e lasciate a noi la noiosa politica.

Non è così. I cittadini che non usano la parola pubblica – manifestando, scrivendo o in qualsiasi altro modo – forniscono il loro silenzio ai potenti, come fosse una scheda bianca, dove questi posso scrivere ciò che vogliono. Anche un tacito consenso alle loro scelte. Che in Italia non ci sia un’opinione pubblica degna di questo nome è un fatto. Perché manchiamo di autostima collettiva, ovvero pensiamo che tanto protestare non serva a niente. Anzi, più ti esponi, più rischi ritorsioni personali; più ti fai gli affari tuoi, più campi tranquillo.
Invece la democrazia è come un muscolo, meno lo eserciti, più si atrofizza. Così, siamo arrivati al punto che ci vendono un senato non eletto e non in grado di funzionare perché frequentato a singhiozzo da fuori-sede, come una semplificazione. Anzi, visto che ci considerano sensibili solo ai soldi, come un risparmio.
No, caro Renzi, maggioranza silenziosa a noi non lo dice, perché non lo siamo. E non cediamo la nostra sovranità in cambio di un risparmio. Se volete veramente risparmiare, tagliate gli stipendi dei parlamentari, non la nostra sovranità

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