Tra meno di due settimane per i proprietari di più reti televisive sarà possibile comprare anche un quotidiano. E viceversa. Il 31 dicembre salterà, infatti, il divieto di incrocio stampa-tv. Il tutto nel silenzio generale. “E’ urgente – secondo il Coordinamento del Forum permanente sull’informazione, istituito al termine della tre giorni organizzata da diverse associazioni, tra cui Articolo 21, dal 13 al 15 dicembre ad Assisi – che governo e parlamento intervengano con una norma per impedire che questo avvenga: nel Paese dei conflitti di interesse e dell’assenza di seri limiti antitrust, sarebbe l’ennesimo colpo al pluralismo nel settore dei media in Italia”.
Forse non tutti sanno che – a parte i grandi gruppi editoriali già esistenti negli anni Ottanta e tuttora proprietari contemporaneamente di televisioni e giornali – i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale con più di due reti non possano acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani.
La norma, introdotta dalla legge Mammì nel lontano 1990, è ancora necessaria nel sistema italiano dell’informazione. Non si comprende il silenzio assordante su un elemento fondante della democrazia: il pluralismo dei mezzi di comunicazione e di informazione.
Ricordiamo che la protezione del pluralismo informativo è uno dei principi inseriti nella Carta europea dei diritti fondamentali. E proprio per questo è possibile agli stati membri mantenere una legislazione speciale in materia e un’interpretazione più restrittiva del diritto della concorrenza normalmente applicato in ambito dell’Ue.
Roma, 17 dicembre 2013
Forum permanente sull’informazione di Assisi