FORUM ARTICOLO21 – “Giornalisti. Cani da guardia e non cani da salotto”

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Come sara’ il giornalista che s’ inoltra nel terzo millennio? Gli strumenti e le tecnologie di cui si serve e sempre più’ si servira’ quanto hanno cambiato e quanto cambieranno la sua professione? Quale quadro di regole sara’ utile perche’ resti guardiano della democrazia e se possibile accresca la funzione del suo potere di controllo? Sono alcune delle domande che ci poniamo di fronte a scenari in continua evoluzione,che hanno come comune denominatore la polverizzazione delle iniziative editoriali sulle diverse piattaforme. Una riflessione s’impone anche su come organizzare la categoria per evitare che il nostro mestiere diventi sempre più’ simile a quello dei postini: recapitare informazioni, prese di posizione e purtroppo talvolta propaganda politica, anziche’ essere mediatori fra la fonte e il cittadino,coscienza critica. Cani da guardia e non cani da salotto. Il tema propedeutico e’ legato alle risposte che la professione deve dare di fronte al cambiamento, all’innovazione che ,lungi dall’essere contrastata, va anzi incentivata e guidata incanalandola nei principi base di rispetto della verita’ (con adeguata verifica delle notizie che si danno) e di pluralismo. Dibattere sulla funzione deve precedere qualunque altro discorso,poi molto probabilmente dovra’ essere ripensata la struttura della Fnsi,sicuramente quella dell’ Ordine. Chi e’ impegnato nell’ente pubblico ad appartenenza obbligatoria,riflette sulla sua utilita’ per il progresso del giornalismo. Provandolo a fare senza pregiudizi, interrogandosi solo su quanto l’esistenza dell’Ordine dei giornalisti aiuti a realizzare prodotti che concretizzino quel rovescio passivo dell’articolo 21 della Costituzione,che e’ il diritto del cittadino ad essere informato correttamente. O se ,invece, l’Ordine costituisca da un lato un tappo alla libera espressione , dall’altro un luogo di approdo illusorio, una fabbrica di precari. La bilancia puo’ pendere dal lato positivo solo con una riforma che cambi radicalmente le regole per l’accesso,non più’ accettabili con la polverizzazione delle iniziative editoriali. Il concetto di un mestiere che si apprende a bottega non regge più’ per l’attuale conformazione delle botteghe e per la speculazione fatta da alcuni editori spregiudicati. Il Forum di Articolo 21 su questi temi e’ stata ed e’ una ventata di aria fresca,ora l’auspicio e’ quello di incontrarsi al più’ presto per discutere ,guardandosi negli occhi, al di la’ di ogni anacronistica appartenenza correntizia.

 


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