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In occasione della presentazione dei finalisti del premio Morrione, Fnsi e Usigrai hanno richiamato l’attenzione dell’azienda sulla necessità di costituire un consorzio di giornalismo investigativo e di avviare in tempi brevi processi di regolarizzazione dei troppi giornalisti precari che lavorano nelle reti.
Anche per il 2017 la Fnsi e l’Usigrai hanno confermato la propria adesione e il proprio sostegno al Premio Morrione, che ha fra le proprie finalità quella di valorizzare la parte migliore del servizio pubblico radiotelevisivo e i giovani che intendono percorrere la strada del giornalismo d’inchiesta.
In occasione della presentazione dell’edizione 2017 del premio, Fnsi e Usigrai, con la stessa forza con cui hanno denunciato il rischio di mettere la Rai fuori dal mercato attraverso la fissazione di norme capestro sui contratti degli artisti, richiamano l’attenzione dell’azienda sulla necessità di costituire un consorzio di giornalismo investigativo e di avviare in tempi brevi processi di regolarizzazione dei troppi giornalisti precari che lavorano nelle reti.
«In particolare – affermano il segretario generale e il presidente della FNSI, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani – è urgente farsi carico della situazione di quei giornalisti ai quali vengono riconosciute retribuzioni ben lontane dai minimi previsti dal contratto e forme di inquadramento non regolari e che per questo sono privi di qualsiasi forma di tutela e di garanzia».
In questo senso, il sindacato dei giornalisti ritiene che non sia più rinviabile «l’apertura di un tavolo di confronto nell’ambito del quale dovrà essere precisata anche la corretta definizione di attività artistica per evitare – concludono Lorusso, Giulietti e Di Trapani – che trasmissioni dal chiaro contenuto giornalistico vengano regolate secondo i canoni delle attività artistiche soltanto per aggirare i limiti, riguardanti soprattutto i compensi, fissati per le attività giornalistiche».
