I cinquestelle e le liste dei giornalisti sgraditi. E’ la stampa bellezza!

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Il dovere della chiarezza  dei giornalisti e dei cinquestelle. Temo che Luigi Di Maio sia stato indotto in errore da qualcuno che l’ha invitato a presentare una lista di presunti colpevoli, simile a quelle di proscrizione.Non si fanno con queste modalità gli esposti ai collegi di disciplina. Che sono legittimi e apprezzabili quando ci sono comportamenti che il cittadino contesta. Significa lasciare al giudizio della categoria la valutazione di taluni atti dell’agire professionale senza infilare il giornalista nel labirinto della giustizia ordinaria.Nella deontologia,come nel diritto penale,la responsabilità e’ personale e dunque ciascuno risponde di ogni parola usata. Le liste di quelli che hanno sbagliato  sono inaccettabili. Ci sono,pero’,alcune cose che i giornalisti hanno il dovere di dire e altre che i cinquestelle di far capire.Basta una telefonata a un qualunque consulente finanziario per farsi spiegare che il beneficiario in caso di morte di una polizza assomiglia più che altro a un erede designato.Il suo nome può essere cambiato in qualunque momento e nessun beneficio c’e’ per lui se non in caso di morte del soggetto che ha stipulato la polizza. Questo vuol dire che nessun vantaggio c’e’ per alcuno e dunque alcuna dazione avviene finché il sottoscrittore del prodotto finanziario e’ in vita.

E ci può essere inconsapevolezza di essere stati nominati beneficiari, come si può sapere o non sapere di essere stati designati eredi.Quanti film abbiamo visto col notaio che convoca ignari beneficiari magari tra lo stupore di chi si aspettava invece di esserlo. Purtroppo queste cose spiegate cosi’ non ho avuto la fortuna di rinvenirle in molti resoconti scritti o radiotelevisivi. E questo e’ un dato su cui occorre autocritica di categoria. Ma Raggi e il suo movimento non possono cavarsela buttando la pallina nel campo ritenuto avversario. Anzitutto se io designo erede una persona deve esserci un rapporto che ci lega e fin qui e’ tutto lecito. La seconda domanda consiste, però, nel chiedersi perchè sia divenuta giornalisticamente rilevante la scelta di Romeo di indicare Raggi come beneficiaria in caso di morte. Evidentemente perchè la magistratura sta facendo un’indagine con ipotesi di reato,in cui il rapporto preesistente tra un sindaco e un suo collaboratore economicamente molto gratificato a spese della collettività e’ un elemento importante. La questione polizza ancorché in se penalmente irrilevante ( ma questo Di Maio deve riconoscere che e’ stato dai giornalisti evidenziato ) e’ senza dubbio elemento per cosi’ dire sintomatico di una familiarità e dunque da raccontare, anche per la singolarità della cosa,altro elemento per cui un fatto diventa notizia. C’e’ per questo l’altra meta’ della mela in cui l’autocritica dovrebbe farla quella parte del movimento cinquestelle che si agita contro chi fa informazione , laddove invece dovrebbe preoccuparsi di dar conto ai cittadini prima ancora che ai giudici della trasparenza amministrativa della sindaca della capitale d’Italia. E se non lo fa  i giornalisti hanno non solo il diritto ma soprattutto il dovere di evidenziarlo. E’ la stampa bellezza !


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