Artemisia Gentileschi. A Roma una mostra davvero speciale

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Uno stupro subito più volte, all’età di 18 anni, nella sua stessa casa; un rapporto problematico con il padre Orazio; un conflitto permanente con i suoi quattro fratelli; una vita sentimentale complicata: difficile essere donna nella Roma del Seicento. Ancor più essere artista. Eppure la passione e lo straordinario talento non hanno impedito ad Artemisia Gentileschi (Roma 1593 –Napoli 1653) di essere una protagonista dell’arte barocca. Ora una bella e molto frequentata mostra a Roma, a Palazzo Braschi  le restituisce in toto la sua piena autonomia artistica: non più figlia di, ma comprimaria allo stesso livello dei più importanti pittori, italiani e non solo,  della sua epoca. Il contorno di opere di artisti coevi, volto a contestualizzare il clima culturale del Seicento, lo dimostra ampiamente. Quanto ai suoi dipinti, in tutto una quarantina, che si dipanano in ordine cronologico, molti sono prestiti da prestigiosi musei  nazionali e internazionali, vedi il Metropolitan di New York.

La violenza subita rende Artemisia partecipe della tematica  femminile, fin dagli esordi: è lo sguardo lubrico dei vecchioni su Susanna, una delle sue prime tele. Il tema è biblico  come quello di Gioele e Sisara: qui i ruoli si invertono ed è la donna che uccide il generale nemico. E’ un piccolo quadro del 1620, lo stesso anno a cui è ascrivibile anche la tela di soggetto classico, Medea”, insieme vittima e carnefice. Il culmine del dramma si raggiunge con “Giuditta e Oleferne” in più versioni: quella proveniente dagli Uffizi, considerato il suo capolavoro, è di una crudezza espressiva di forte impatto emotivo. Non solo questo: Artemisia sa essere sensuale, vedi la sua Danae e si rivela un’ottima ritrattista, anche di se stessa.

Quanto al confronto con il padre è confinato nell’ultima sala: dove alla splendida  tela  di Orazio “Le figlie di Loth “ nelle loro opulente e colorate vesti, incastonate in un paesaggio quasi lunare,  fa da contraltare una non meno maestosa Cleopatra, un’altra delle protagoniste femminili di Artemisia. Fino all’8 maggio 2017.


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