Strage di Ustica. Un piccolo libro, tra esigenze di giustizia e memoria

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Funamboli: siamo un po’ tutti funamboli, nel destreggiarci in questa vita tra speranze e delusioni con questa cappa di morte e di guerre che ci opprime! Ma è anche un po’ funambola  l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, in questo intrecciarsi di percorsi tra esigenza di giustizia e memoria, tra il ricordo dei cari che sono scomparsi,  stroncati nel mare di Ustica e il continuo cercare la verità, nelle coscienze del Paese, nelle aule dei Tribunali, nelle ricerca delle carte, nei documenti.

E ancora una grande forza viene dalla poesia, da questo intrecciarsi tra la forza e la suggestione di “San Lorenzo, io lo so…” e le voci di nuove esperienze poetiche che ci danno la misura di una dimensione tra le radici del nostro essere e le contraddizioni del presente e nello stesso tempo la volontà di cercare un filo, uno spiraglio, un impegno che ci tolga dal nostro oggi, ancora “l’atomo opaco del male”,   per ricercare una speranza di riabilitazione.

Questo libretto contiene questi aneliti ed è il filo che ci riporta alla notte di San Lorenzo, una delle serate con le quali vogliamo ogni anno “abbracciare” il Museo per la Memoria di Ustica. Un rito laico del partecipare e del ricordare con la forza della poesia. Anche quest’anno ha progettato e scelto i testi Niva Lorenzini e sono stati con noi i ragazzi del Carcere Minorile del Pratello, ancora una volta diretti con maestria e partecipazione da Paolo Billi, che hanno “riempito” i testi anche con la forza della loro esperienza travagliata. E poi ci ha portato, anche con l’intensità della sua interpretazione, Francesca Tuscano, che sa coniugare cultura e tradizioni con le contraddizioni della quotidianità.

*Presidente Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica


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