“Premio Marco Rossi”. Raccontare il lavoro

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Giunto ormai alla settima edizione, il Premio Marco Rossi (qui il bando) è un appuntamento rivolto a programmi, servizi, reportage e documentari radiofonici dedicati al tema del lavoro, ai suoi molteplici significati e le sue possibili declinazioni. Organizzato da RadioArticolo1, con il patrocinio della Fnsi, il premio vuole essere un riconoscimento all’impegno di chi si occupa attraverso il mezzo radiofonico di un tema tanto vasto e complesso, spesso oscurato dai vari organi di comunicazione. L’intento è anche quest’anno quello di raccontare il lavoro come fatica, identità, realizzazione, dignità, comprendendo quello a tempo indeterminato, in nero, in affitto, oltre al mondo del precariato e il non-lavoro; e poi il lavoro che scompare, che si trasferisce e si reinventa; il lavoro di cura e assistenza nelle sue molteplici implicazioni sulla vita individuale e sociale delle donne e degli uomini. I servizi dei giornali-radio, gli approfondimenti e i documentari, in lingua italiana, possono essere prodotti e trasmessi da emittenti italiane o estere, o pubblicati su siti web a partire dal 1° gennaio 2016. Il concorso è aperto anche a servizi inediti.

Per partecipare basta inviare entro il 30 settembre 2016 (salvo proroghe) tre copie CD di ogni singola opera al seguente indirizzo: Premio Marco Rossi, c/o RadioArticolo1, Via dei Frentani 4/a, 00185 Roma. Il materiale dovrà essere accompagnato da credits (data e luogo di realizzazione o messa in onda, titolo, autore/i, produzione, durata, abstract), e potrà essere inviato anche all’indirizzo di posta elettronica premiomarcorossi@radioarticolo1.it.

La giuria del Premio Marco Rossi è presieduta da Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 Rai. Ne fanno parte Daniele Biacchessi (Radio24), Carlo Ciavoni (Il Venerdì-Repubblica), Altero Frigerio (RadioArticolo1), Silvia Garroni (Repubblica Tv), Anna Maria Giordano (Radio3 Rai), Andrea Giuseppini (Audiodoc), Antonio Longo (Mdc), Giorgio Nardinocchi (LiberEtà), Piero Pugliese (Radio3 Rai), Roberto Secci (Articolo21).


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