Parità di genere negli statuti

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Basta scuse! La nostra lettera alla Fnsi per attuare la mozione che impegna gli istituti di categoria ad introdurre la parità di genere aggiornandone gli statuti
Marina Cosi

Lo diceva uno che di soluzioni se ne intendeva: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose“. Quindi come Giulia – in rappresentanza di un migliaio di colleghe e con l’appoggio del suddetto Albert Einstein nonché di molti colleghi uomini di buona volontà – chiediamo ai vertici del nostro sindacato di categoria che nella prossima riforma dello statuto Fnsi sia contemplata la parità di genere anche intervenendo sugli articoli 3 e 13. Idem in Casagit, anche se lì purtroppo non è finita bene, e come si sta riprovando all’Inpgi.

Così abbiamo scritto ai vertici Fnsi, sollecitandoli innanzitutto ad attuare la mozione, approvata all’ultimo Congresso federale, che impegna gli istituti di categoria ad introdurre la parità di genere aggiornandone gli statuti. Da parte nostra ci dovremo mettere l’impegno ad aumentare il numero delle candidature femminili nelle future tornate elettorali: proprio la loro scarsità è stata sinora la scusa pelosa per non discutere le preferenze alternate.

In aggiunta, siccome anche la migliore delle proposte senza le gambe non cammina, abbiamo suggerito possibili soluzioni con l’aiuto di Guido Besana, che è un maschietto (nessuno è perfetto) ma siede in giunta federale e soprattutto si occupa delle tecnicalità della riforma. Se son rose fioriranno: ma bisognerà innaffiarle… A seguire la lettera che a nome dell’Associazione ho inviata a Giulietti, Lorusso e Mancuso.

Cari Presidenti e Segretario chiedo, a nome dell’associazione Giulia, che presiedo, che nella prossima riforma statutaria la rappresentanza di genere sia esplicitamente prevista e in proporzioni paritetiche. Come ricorderete questa è una battaglia nata assieme alla Cpo, oltre vent’anni fa. Come sua prima presidente mi battei per questo obiettivo assieme alle colleghe di diverse consigliature, ma forse i tempi non erano maturi, benché allora pur di forzare ci saremmo accontentate del 30 per cento. Nel frattempo la battaglia è stata fatta propria anche da molti colleghi uomini di buona volontà, inserita in mozioni congressuali, tradotta in impegno (sinora fallito, purtroppo) per statuti di altri istituti di categoria. La bandiera è stata raccolta dall’attuale presidente Cpo Fnsi, in una staffetta ideale, essendo stata Alessandra Mancuso cofondatrice e prima presidente proprio di Giulia. Nell’attesa che la Cpo Fnsi, di cui ancor oggi faccio parte come consigliera nazionale, articoli nei dettagli questa proposta nella sua prossima riunione, vi prego – a nome sia delle oltre mille colleghe iscritte alla rete nazionale di GiuliaGiornaliste sia del direttivo di Giulia – di accettarla e di calendarizzare il tema quanto prima possibile.


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