Il depistaggio è reato, una vittoria per il diritto dei cittadini ad avere verità e giustizia

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L’approvazione definitiva della proposta di legge per introdurre il reato di depistaggio è un passo avanti verso la verità e la giustizia per i tanti misteri italiani. Il Parlamento italiano ha compiuto così un atto di giustizia doveroso, ma tutti noi dobbiamo ringraziare l’impegno di Paolo Bolognesi, deputato Pd ma soprattutto da vent’anni presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di Bologna, che ha dedicato la sua elezione alla Camera nel febbraio 2013 a questo obiettivo centrale per riempire i troppi buchi esistenti nei fascicoli più delicati della nostra storia recente.

Come Articolo 21 chiediamo che siano subito rimossi gli ostacoli alla verità anche nelle inchieste che abbiamo seguito più da vicino, quella sull’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, come per l’omicidio di Mauro Rostagno e quello di Peppino Impastato. Chiunque, soprattutto se da pubblico ufficiale, abbia mentito, occultato o inquinato prove, accusato innocenti e protetto colpevoli, sia immediatamente chiamato a risponderne e a fornire documenti e tracce per ricostruire la verità e fare giustizia. Lo chiediamo in nome di familiari e amici delle vittime ma soprattutto in nome dell’articolo 21 della nostra Costituzione. Ci sentiamo in questo confortati anche dalle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in tutti i suoi interventi e messaggi sulle stragi del nostro passato, ultimo per il recente anniversario di Ustica, ha denunciato il permanere di “angoli bui, specie per quanto riguarda mandanti ed eventuali complici”.


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