E’ morto Provenzano, il capo dei capi

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E’ morto il capo dei capi, Bernardo Provenzano all’età di 83 anni. Le decine e decine e decine di sue vittime, non hanno avuto la sua stessa sorte, non potendo avere la fortuna di vivere una vita, di invecchiare. Bernardo Provenzano, detto Binnu  u’ Tratturi (Bernardo il trattore, per la violenza con cui falciava le vite dei suoi nemici),venne arrestato dopo 43 anni di latitanza l’undici aprile del 2006 in una masseria di Corleone, non molto lontano dall’abitazione dei suoi familiari.
Da allora era detenuto in regime di carcere duro anche se, va detto, negli ultimi due anni era considerato come poco più di un vegetale (l’ultima proroga del 41 bis era stata firmata dal ministro di giustizia, Andrea Orlando, lo scorso aprile).

“Grave stato di decadimento cognitivo, lunghi periodi di sonno, rare parole di senso compiuto, eloquio assolutamente incomprensibile, quadro neurologico in progressivo, anche se lento, peggioramento”. E’ questa l’ultima diagnosi che i medici legali avevano depositato nella perizia. Ed è per tale ragione i processi in cui era imputato, tra i quali il più noto, quello sulla trattativa Stato-mafia, erano stati sospesi.

Bernardo Provenzano muore portandosi con sé tanti, troppi, segreti. Fra i quali quelli dei rapporti con la politica, con pezzi di Stato infedeli e la verità sulle stragi di Stato, quelle barbare uccisioni in cui hanno perso la vita donne e uomini, gemme preziose, strappate alla propria esistenza in nome della follia mafiosa.

Strappate alla possibilità di invecchiare, nel bene e nel male, come ha fatto lui. Il capo dei capi.


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