“Lavoro, legalità e giustizia per la libertà di stampa”. 3 maggio a Reggio Calabria

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Martedì 3 maggio, la Fnsi celebra a Reggio Calabria, con il patrocinio di Federazione internazionale e Federazione europea dei giornalisti, la XXIII Giornata mondiale della libertà di stampa insieme ai vertici degli enti di categoria e alle autorità locali. Nell’ambito dell’iniziativa, è inoltre prevista la “Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo”, che ha ottenuto il patrocinio gratuito da parte della presidenza della Camera dei deputati, nel corso della quale sarà anche letto il messaggio del presidente del Senato, Pietro Grasso.

Organizzata dal Sindacato giornalisti della Calabria, la Giornata mondiale della libertà di stampa, dal titolo “Lavoro, legalità e giustizia per la libertà di stampa”, si svolgerà nell’Auditorium Nicola Calipari del Consiglio regionale della Calabria (Palazzo Campanella, in via Cardinale Portanova) dalle ore 10 alle ore 17.
Accanto al segretario generale e al presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, ci saranno il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Marco Minniti, i presidenti dell’Ordine nazionale e dell’Ordine della Calabria dei giornalisti, Enzo Iacopino e Giuseppe Soluri, il vicepresidente dell’Inpgi, Giuseppe Gulletta, Pino Toscano, coordinatore del Gruppo Cronisti Calabria, Alessandro Galimberti e Leone Zingales, presidente e vicepresidente dell’Unci, Francesco Votano, della Giunta Esecutiva dell’Unci, Michele Albanese, consigliere nazionale della Fnsi delegato alla legalità, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il sindaco e il prefetto di Reggio, Giuseppe Falcomatà e Claudio Sammartino.

Il messaggio del presidente del Senato Pietro Grasso 
Gentilissimo Presidente,
come sai ho sempre prestato molta attenzione al tema della libertà dell’informazione. Da magistrato ho conosciuto molti giornalisti appassionati che hanno avuto l’ambizione e la serietà di raccontare tutta la verità, consapevoli dei rischi che avrebbero corso. E’ stato proprio in virtù di quella lunga esperienza che mi sono convinto che un giornalista libero e coraggioso possa essere un alleato straordinario tanto nella lotta alla criminalità organizzata quanto nell’affermazione della cultura della legalità.
Come Presidente del Senato ho avuto modo di comprendere da un’altra angolazione l’importanza decisiva che svolge un’informazione libera e indipendente in un sistema democratico. Essa infatti può definire i temi e la qualità del dibattito pubblico e, quindi, della democrazia in cui viviamo e di quella che lasceremo in eredità alle generazioni future.
Da ogni prospettiva la si guardi, l’informazione è un pilastro irrinunciabile, un presidio di libertà che abbiamo il compito di promuovere e difendere.
Trovo molto significativo che in questa giornata si ricordino quanti, tra i vostri colleghi, hanno perso la vita proprio in virtù del loro impegno professionale: la loro testimonianza umana, intellettuale e morale è un inestimabile patrimonio per la coscienza civica del nostro Paese e, al tempo stesso, un esempio a cui ispirarsi per quanti intendono iniziare questo tipo di percorso.
Sul loro esempio dobbiamo rivolgere lo sguardo al futuro e concentrare le nostre attenzioni verso i tantissimi giornalisti che quotidianamente sono vittime di minacce e intimidazioni. Abbiamo bisogno del loro talento, della loro perseveranza, del loro spirito critico.
Per queste ragioni aderisco con convinzione alla Giornata della memoria dei giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa e colgo l’occasione per ribadire la mia vicinanza personale e quella del Senato della Repubblica a tutti voi.


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