Arci: al via alla Camera i lavori della commissione di studio su intolleranza, xenofobia, razzismo e fenomeni d’odio

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“E’ con soddisfazione che abbiamo ricevuto l’invito a partecipare ai lavori della commissione di studio su intolleranza, xenofobia, razzismo e fenomeni d’odio, che si insedierà domani presso la camera dei Deputati.  La commissione, presieduta da Laura Boldrini, sarà composta da politici, esponenti di associazioni ed esperti”. Così Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci, alla vigilia della prima riunione della commissione di cui è stato chiamato a far parte in rappresentanza della sua associazione. “Apprezziamo – continua Miraglia – la ferma volontà della Presidente Boldrini di istituire questa commissione, che avrà il compito di analizzare le varie forme in cui i fenomeni di razzismo e intolleranza possono manifestarsi per poterli meglio contrastare.

Per quanto ci riguarda, cercheremo di portare il contributo della nostra esperienza, in particolare concentrando la nostra attenzione sull’hate speech, i discorsi d’odio, che trovano ampio spazio sul web e sui media. A questo tema è dedicata anche una importante sessione del Festival Sabir, che l’Arci terrà a Pozzallo (Ragusa) – luogo di approdo e sede di un hotspot – dal 12 al 15 maggio.

Le parole d’odio trovano purtroppo sempre maggiore spazio, influenzando pericolosamente l’opinione pubblica. Sono diventate, per alcuni partiti e gruppi politici, uno strumento per ottenere consenso e  molti media dedicano a questi personaggi e ai loro messaggi uno spazio che non viene bilanciato da interventi di segno opposto. Per questo ci auguriamo – conclude Miraglia – che i lavori di questa commissione possano incidere in primo luogo sui palinsesti del servizio pubblico, che dovrebbe garantire anche su questi argomenti un pluralismo di opinioni,  una ‘par condicio’, che invece viene sistematicamente elusa.

La ‘par condicio’ non può riguardare infatti solo i partiti, ma deve essere applicata prendendo anche in considerazione le organizzazioni sociali che si battono per i diritti dei più deboli, per le persone cioè verso le quali vengono perlopiù indirizzati i discorsi d’odio”.


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