Dal virtuale al Sé corporeo: la grande sfida per le nuove generazioni

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Nell’ultimo decennio si è assistito ad una diffusione massiva delle ICT soprattutto tra i giovani che sono la categoria sociale più permeabile all’utilizzo della tecnologia informatica.

Come ci spiega Cynthia Macdonald nel libro “Mind-Body Identity Theories”, ciò a cui stiamo assistendo è la marcata virtualizzazione della vita quotidiana che, se da un lato ha i suoi vantaggi, dall’altro comporta un progressivo e preoccupante allontanamento dalla percezione di sé e dal contatto col proprio corpo come mezzo di espressione identitaria e canale privilegiato di comunicazione e relazione.

Le più recenti ricerche neuroscientifiche ci indicano che i rischi di un uso eccessivo delle nuove tecnologie sono causa della diminuzione della capacità empatiche, di condivisione di esperienze reali con amici reali, di movimento e percezione del corpo nello spazio, della difficoltà a stare bene con se stessi e con gli altri e di vivere uno spazio reale sia fisico, sia emozionale (Goleman – L’intelligenza emotiva).

Molti studi europei e internazionali confermano l’importanza del recupero della propriocezione e della respirazione per consolidare e potenziare la consapevolezza individuale dei giovani soprattutto nel periodo dell’adolescenza, momento particolare di ri-definizione e strutturazione psichica e fisica e quindi di tutto il sistema cognitivo, percettivo-motorio ed emotivo-relazionale.

Da anni anche le indicazioni ministeriali pongono l’accento sull’importanza di un lavoro di consapevolezza di sé a partire dall’attività fisica durante tutto l’arco della Scuola Secondaria e sulla necessità che questo lavoro sia rafforzato per restituire a ciascuno studente gli strumenti di gestione personale (MIUR, Linee guida sulla riorganizzazione delle attività di  educazione fisica e sportiva nelle scuole secondarie di I e II grado, 2009).

Sono, ormai, molteplici i metodi introdotti nelle scuole di vari paesi del mondo in cui, attraverso la meditazione, esercizi di respirazione, tecniche yoga ed esercizi di enterocezione e propriocezione gli studenti hanno la possibilità di prendere coscienza di loro stessi, acquisire un miglior controllo posturale e gestire lo stress imparando a regolare le informazioni provenienti dal corpo con quelle esterne. In particolare, il lavoro sulla respirazione contribuisce in modo decisivo al controllo dell’ansia.
Questo sostiene anche Guy Michel Franca nel suo libro “Oltre i confini del pensiero”. Per  Franca la consapevolezza del respiro, dei propri confini corporei e il rilancio della propriocezione cosciente costituiscono la base per la costruzione di un Sé stabile, capace di dialogare e relazionarsi col mondo in modo originale, sereno ed equilibrato integrando costantemente le dimensioni mentale, fisica ed emotiva.

Negli ultimi anni sono state sviluppate varie tecniche di auto-osservazione e auto-riflessione, quali ad esempio quelle promosse dalla Mindfulness e dall’Etica delle Relazioni Umane (ERH). Tali pratiche permettono il potenziamento della propriocezione e delle risorse interiori e rappresentano un strumento privilegiato per percepire in profondità la propria unità psicofisica e ricomporre, armonizzandoli, l’aspetto più prettamente corporeo con la dimensione mentale ed emotiva.

I ragazzi, attraverso queste attività, possono prendere coscienza che il benessere generato dall’allentamento delle tensioni muscolari e dalla consapevolezza del loro corpo può produrre, a sua volta, un allentamento delle tensioni emotive e un alleggerimento dello stress che può così propagarsi nuovamente verso i muscoli in un circolo virtuoso. Nell’avvicinarsi progressivamente a se stessi, riusciranno così vivere in prima persona l’esperienza della strutturazione del sé, toccando con mano, nella quotidianità, l’espressione dell’integrazione tra le istanze corporee, cognitive ed emotive inscindibili tra loro.

Tutti questi studi, e le sperimentazioni che ne sono derivate, da un lato confortano e, dall’altro, esortano a continuare il lavoro iniziato in modo da poter fornire ad ogni “adulto in divenire” le chiavi di accesso alla propria consapevolezza corporea come base fondante e irrinunciabile per l’espressione della propria integrità psicofisica in tutti i campi della vita.

A cura della Fondazione FIVE onlus
(foto di Roberto Benvenuti)


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