Marina militare e guardia costiera costruiscono ponti dell’accoglienza

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L’otto dicembre scorso abbiamo avuto la fortuna di incontrare ad Assisi i rappresentanti della Marina militare e della guardia costiera. In quella occasione Papa Francesco ha acceso, da piazza San Pietro, il grande albero realizzato a pochi metri dalla Basilica.
Quell’albero, grazie alla volontà dei frati minori, è diventato l’albero dei migranti, alla sua base, infatti, é stato collocato un barcone, uno di quelli che trasportano chi, ogni giorno, tenta di dare una speranza ai  propri figli, scappando da guerre, terrore, miseria.

Quel barcone è stato portato da Lampedusa proprio dagli uomini della Marina militare e della guardia costiera, sono stati loro a fare il primo picchetto d’onore; un atto di omaggio rivolto, in primo luogo, a  chi ha perso la vita nelle acque del Mediterraneo. Abbiamo ripensato a loro, anche nel giorno di Natale, quando è stata data la notizia del salvataggio, nel canale di Sicilia, in 6 distinte operazioni, di oltre 700 persone, tra loro molte donne e bambini.
Lo hanno fatto, come sempre, operando con grande determinazione, senza cercare le luci della ribalta, lontani anni luce da qualsiasi forma di protagonismo mediatico.

Questi uomini, insieme con i volontari della protezione civile, hanno davvero salvato migliaia di vite di donne e di uomini di ogni colore, fede, etnia, come per altro recitano i valori racchiusi nell’articolo 3 della Costituzione.
Nessuno come loro ” Onora” ogni giorno la Repubblica italiana, costruendo i ponti dell’accoglienza e contrastando i muri dell’odio e del razzismo.

Fonte: San Francesco


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