Le tute blu nelle vie di Roma: “Contro le guerre io non ho paura”. Pace e lavoro, nella storia del movimento operaio

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Do Alessandro Cardulli

Hanno viaggiato tutta la notte centinaia di pullman per arrivare a Roma. Le partenze dalle città più lontane ancor prima della mezzanotte. Viaggi lunghi, faticosi, poi a piedi in corteo, comizio, di nuovo ai pullman, che attendono nelle zone di sosta, per tornare a casa. Ma le tute blu ormai hanno fatto l’abitudine a queste “gite” a Roma  per portare nelle strade della Capitale la protesta e la proposta: il lavoro, i diritti, l’uguaglianza. Gli interlocutori? I governi per quanto riguarda le politiche economiche e sociali e la  Confindustria, con l’associata Federmeccanica, per quanto riguarda la contrattazione.

L’accusa che viene rivolta, da sempre, alla Fiom è quella di fare politica. È vero e non sarà certo Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil a negarlo. Si muove nel solco dei suoi predecessori. Fu confronto anche con i governi di centrosinistra, ruvido a volte, ma nel pieno rispetto dei ruoli, il riconoscimento del sindacato, uno dei più forti, come interlocutore a pieno titolo. E poi la lunga stagione berlusconiana, i tentativi di dividere i sindacati, in primo luogo proprio quelli dei metalmeccanici, la  lotta, senza esclusione di colpi, l’assalto, respinto, ai diritti, l’articolo 18, simbolo di  tutte le battaglie.

L’attacco  più duro ai sindacati da un governo che si proclama di centrosinistra

Infine, è cosa dei nostri giorni, l’attacco forse più duro da parte di un governo che si dichiara  di centrosinistra il cui premier è anche il segretario del Pd, e del tutto allergico in particolare alla Cgil, alla Fiom. Ritiene i sindacati gli avversari da combattere ed è riuscito ad eliminare l’articolo 18, certo un simbolo di libertà e democrazia nei luoghi di lavoro, uno scalpo per Renzi Matteo, amico per la pelle di Marchionne Sergio.

Una manifestazione che  più “politica” di così non potrebbe essere

E così i metalmeccanici tornano a Roma, di nuovo, per una manifestazione che più “politica” di così non potrebbe essere. Non è passato neppure un anno da quando  partendo da Piazza della Repubblica, striscioni, bandiere, canti, musica, slogan, tamburi fatti di latta, arrivarono a piazza del Popolo. Fine marzo di quest’anno, quando nasce “Unions !”, una parola che richiama le origini del movimento sindacale, e porta in piazza sette problemi: Diritti, Democrazia, Lavoro, Giustizia sociale, Legalità, Reddito, Europa. Con la Cgil c’è qualche ruvidezza nei rapporti, nasce la Coalizione sociale, voluta da Landini che mette in campo più di trecento associazioni. Susanna Camusso non vede di buon occhio questa iniziativa, ma partecipa alla manifestazione, prende la parola.

Torna “Unions!” con le “giuste cause”. Sotto accusa la legge di stabilità. La lotta per il contratto

Di nuovo torna “Unions!” con le “giuste cause”.Per e contro. Per investimenti, lavoro, diritti, contratto nazionale per tutti, stato sociale, qualità del lavoro, riduzione età pensionabile e flessibilità, fisco giusto, Europa e Costituzione. Contro la legge di stabilità, approvata in prima lettura al Senato, “sbagliata e ingiusta” il Jobs act che ha reso più facili i licenziamenti, lo sblocca Italia, la “buona scuola”, la politica della diseguaglianza. Ma “Unions!” significa in primo luogo unità contro il terrorismo e contro le guerre. Battaglia di civiltà che è nella storia del movimento operaio, del movimento sindacale.

Bella ciao e  Marsigliese, la vicinanza dei lavoratori italiani e francesi

Non è un caso, ci dicevano alcuni lavoratori, che la manifestazione delle tute blu è iniziata al momento delle partenze, quando si sono ritrovati salendo sui pullman e poi nel lungo viaggio hanno intonato “Bella ciao” e la “Marsigliese”. Sono arrivati a Roma a giorno fatto. Tanti  cortei per raggiungere piazza della Repubblica. Dove sono arrivati già tanti lavoratori di Roma e del Lazio, di altre città, con i treni, mezzi propri. Ci sono già gli studenti, quelli delle scuole medie e i più grandi, gli universitari, in lotta, insieme agli insegnanti, alla Flc Cgil, il sindacato della scuola, ci sono i pensionati dello Spi, sindacati Cgil delle diverse categorie, gli immigrati, tanti cittadini che fanno parte delle più di trecento associazioni della “Coalizione sociale”. Ci saranno anche esponenti dei partiti, i parlamentari di  Sinistra italiana.

Primo appuntamento di massa per esprimere solidarietà alle vittime delle stragi di Parigi

I dirigenti della Fiom e della Cgil avvertono la grande responsabilità, il carattere, il significato che ha assunto la manifestazione, dopo le stragi di Parigi, il primo appuntamento di massa per esprimere solidarietà alle vittime, condannare il terrorismo e ribadire il ripudio della guerra contenuto nella nostra Costituzione, per la pace. Il corteo è aperto da uno striscione, “Contro le guerre, io non ho paura”, portato insieme da lavoratori italiani e immigrati, dirigenti della Fiom e della Cgil e della Cgt, il sindacato francese presente con una delegazione, esponenti dei movimenti pacifisti e delle associazioni di volontariato. “È questo -dicono i dirigenti del sindacato delle tute blu – il messaggio che  abbiamo rivolto a tutti i cittadini invitandoli a scendere in piazza, senza farsi frenare dalla paura che il terrorismo vorrebbe alimentare, cogliendo l’occasione di questa giornata per far sentire la loro voce contro la violenza, per la pace e la convivenza tra i popoli.” Il corteo segue il percorso tradizionale, il centro di Roma,verso piazza del Popolo, via Vittorio Emanuele Orlando, largo di S. Susanna, via Barberini, piazza Barberini, via Sistina, piazza Trinità dei Monti, viale Trinità dei Monti, via Gabriele D’Annunzio.

Dal palco interventi di lavoratori migranti. Per la Cgil, il segretario Martini. Conclusioni di Landini

Gli interventi hanno avuto inizio alle ore 12 circa, sotto una pioggia battente, che ha accompagnato il corteo. Sul palco, tra gli altri, sono saliti uno studente, un lavoratore autonomo, un rappresentante del movimento No-Triv, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati, i quali hanno rinunciato agli interventi date le difficili condizioni meteorologiche. Il ripudio del terrorismo e della guerra sarà testimoniato dall’intervento di lavoratori migranti, profughi dalle guerre e membri delle comunità musulmane. La delegata della Cgt francese, Isabelle Eraux ha salutato la piazza, ringraziandola per la solidarietà mostrata per tutti i francesi. La manifestazione è stata conclusa dal segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. Poche ore dopo a Piazza Santi Apostoli la manifestazione promossa dalla  Comunità islamica. La Cgil sarà presente con una delegazione guidata dal segretario generale Susanna Camusso. Un segnale di grande importanza. Lo è ancora di più perché viene dalla Capitale d’Italia.

Da jobsnews


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