Le “Frontiere” al Festival di Giornalismo di Ferrara

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“‘Qual è il titolo di quest’anno?’. Il festival di Ferrara l’abbiamo sempre pensato come un grande numero del giornale, da sfogliare in piazza per tre giorni, ma senza una vera e propria copertina, senza un titolo d’apertura. Inevitabilmente, però, un titolo c’è. Perché cercando di comporre un programma che tocchi i temi più importanti dell’attualità internazionale, un filo rosso che tiene insieme paesi, protagonisti e questioni alla fine quasi sempre diventa visibile”. Così scrive il direttore di “Internazionale” Giovanni De Mauro nel numero del 2 ottobre.

“Quest’anno è la parola “frontiere”, in tutti i significati possibili. Non solo, ovviamente, le frontiere concrete, che diventano barriere, che dividono le nazioni e fanno passare alcuni ma non altri. Ma anche le frontiere metaforiche, quelle mentali o culturali. E poi le frontiere della satira, della scuola e delle famiglie, della fotografia e del giornalismo, dell’alimentazione e della ricerca scientifica, della religione e della laicità, della lingua, della scrittura e della lettura, del lavoro e della tecnologia. Le frontiere che vengono difese, ma andrebbero sempre attraversate. Ancora una volta, benvenuti a Ferrara”.

Il programma del Festival 


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