“Bombardare un ospedale è un crimine di guerra”. Lettera aperta all’Ambasciatore degli Stati Uniti

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Ambasciatore John R. Phillips, (email: romeirc@sate.gov)

il bombardamento dell’ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz ha profondamente indignato molti di noi Cittadini italiani, per l’inaccettabile livello di disumanità che ha mostrato. Questo crimine di guerra non può essere rimosso dalle versioni ufficiali che parlano di errore, perché le coordinate dell’ospedale erano note e – dopo le prime bombe cadute nel cuore della notte sui malati – sono state ricordate nelle drammatiche telefonate dei MSF per far cessare il massacro.
Tutto inutile, perché l’ “errore” è durato mezz’ora.
E questa insistenza fino a finire il “lavoro”, mostra la premeditazione del massacro, spiegato – ma non in via ufficiale – come espediente per uccidere i talebani feriti e curati nell’ospedale, senza tener conto delle vittime innocenti che si sarebbero provocate. E senza tener conto che da oggi, quell’ospedale – l’unico ad offrire cure in una vasta area – non ci sarà più.
Ambasciatore John Phillips,
per il legame di amicizia che ci unisce al suo Paese, non possiamo tacere la nostra totale condanna di questo massacro, che disonora i valori di rispetto dei Diritti Umani, alla cui affermazione hanno contribuito gli Stati Uniti d’America. Riporti con urgenza al suo Governo il diffuso sentimento di indignazione dei Cittadini italiani.

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