Pietosi 2.0

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Perché ci vuole l’immagine per impietosirci?In rapida sequenza abbiamo visto foto drammatiche fare il giro del mondo: quella della turista che salva il naufrago e il soldato che raccoglie la piccola salma di un bambino affogato sul bagnasciuga.
Scatti che hanno modificato le decisioni di capi di governo e inumidito gli occhi di milioni di cittadini del primo mondo. Che però non avevano avuto la stessa reazione alla notizia – senza foto – di annegamenti di massa di donne e bambini.

Ormai siamo privi di intuito empatico, ridotti a “pietosi 2.0” che hanno bisogno di sbattere la faccia su un’immagine di morte per capire che la gente muore. A forza di maledire la solidarietà come buonismo, percepire l’accoglienza come invasione, siamo diventati privi dell’ intelligenza emotiva, che sintonizza cuore e cervello nella relazione con gli altri.
La società dei frigidi reagisce solo alle immagini e solo se forti. Accenna un fremito di pietà. Ma poi ripiomba subito nel torpore dell’indifferenza e nel rigore della paura. Fino alla prossima immagine.

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