Quella di Malala è la voce di milioni di bambini senza diritti. Proteggiamola

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Quanto ancora fa paura una giovane donna ai soldati del terrore?  Molta a quanto pare dato che il governo britannico ha deciso di mettere sotto scorta 24 ore su 24 il premio Nobel  Malala Yousafzai  a causa di nuove minacce terroriste.  Le minacce sarebbero arrivate dopo che il padre di Malala aveva orgogliosamente postato su twitter la pagella  con i risultati eccellenti degli esami della scuola secondaria della figlia. Malala si è diplomata in Inghilterra dove vive da quando aveva subito nell’ottobre del 2012 un attentato in Pakistan da parte dei talebani,  attentato rivendicato  da Ihsanullah Ihsan che in quell’occasione aveva detto la ragazza era il simbolo degli infedeli e dell’oscenità e che se fosse sopravvissuta a questo attacco sarebbe stata in seguito oggetto di altri attentati.

Malala fin da piccola si batte affinché l’istruzione venga garantita a tutti bambini del mondo ed è proprio questo suo nobile obbiettivo a renderla una nemica del male perché la conoscenza libera le menti dall’oscurità di chi vorrebbe dominare la vita altrui.  Come Piero Calamandre che affermava:  “Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere.” Malala ci esorta a “prendere i nostri libri e le nostre penne, poiché sono la nostra arma più potente, un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo.” E ancora ci dice: “Gli estremisti hanno paura del potere dell’istruzione. Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa.”

L’istruzione, elementare diritto che dovrebbe essere garantito a tutti, è ancora negata a 100 milioni di bambini, una cifra impressionante ed è Malala stessa che chiede al mondo: “Perché nazioni che chiamiamo grandi sono così potenti nel provocare guerre, ma troppo deboli per la pace? Perché è così facile darci una pistola, ma così difficile darci un libro? Perché è così facile costruire un carrarmato, ma costruire una scuola è così difficile?”
La voce di questa giovane donna, che non ha lesinato la sua vita affinché questo mondo diventi davvero migliore,  è fondamentale per combattere il male e liberare troppi bambini dalla schiavitù. Nel nostro pianeta ci sono circa 100 milioni di bambini che vivono per strada abbandonati a sé stessi. Le cifre che riguardano il lavoro minorile indicano che nel mondo 150 milioni di bambini sono costretti a svolgere occupazioni rischiose per la loro salute fisica e mentale. Secondo i dati Unicef sono 2 milioni i bambini  che vengono sfruttati sessualmente.

Nel 2011 le Nazioni Unite stimarono che ogni giorno, per i prossimi 10 anni, 25.000 bambine erano costrette a sposarsi, ovvero: 100 milioni di ragazze si sposeranno prima di compiere 18 anni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2012 calcolò che ogni anno circa due milioni di ragazze e bambine erano costrette a subirne le pesanti conseguenze dell’infibulazione e che fossero circa 135 milioni le donne e le bambine mutilate nel mondo. 
Nel suo discorso durante la premiazione per il Nobel per la pace aveva concluso: “Che sia l’ultima volta che un bambino o una bambina spendono la loro infanzia in una fabbrica. Che sia l’ultima volta che una bambina è costretta a sposarsi. Che sia l’ultima volta che un bambino innocente muore in guerra. Che sia l’ultima volta che una classe resta vuota. Che sia l’ultima volta che a una bambina viene detto che l’istruzione è un crimine, non un diritto. Che sia l’ultima volta che un bambino non può andare a scuola. Diamo inizio a questa fine. Che finisca con noi. Costruiamo un futuro migliore proprio qui, proprio ora.”
Riuscire a proteggere Malala è fondamentale perché la sua è la voce di milioni di bambini che ancora oggi  non hanno alcun diritto.


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