Nagasaki: per non dimenticare l’orrore della guerra

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NAGASAKI- A tre giorni dal 70esimo anniversario della prima bomba atomica sganciata dagli Usa – per accelerare la fine della II Guerra Mondiale consulasi il 15 agosto – su Hiroshima, puntuale alle 11,02 locale (le 4,02 in Italia) sono rintoccate le campane a Nagasaki, la seconda citta’ colpita.

Come ad Hiroshima si e’ tenuto un minuto di silenzio. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha inviato un messaggio in cui ha auspicato che “Nahasaki sia l’ultima (bommba atomica impiegata)” perche’ “non ci possiamo permettere alcun futuro uso di armi nucleari”.

Il premier Shinzo Abe ha ribadito, come tre giorni fa, l’impegno del Giappone ad arrivare “ad un mondo senza armi nucleari” ma non enza armi tout court. Il governo di Abe, infatti, per far fronte alla ‘minaccia’ di Pechino, che, tra l’altro, rivendica anche con dimostrazione di forza alcune isole giapponesi (Senkako/Diaou) nel Mar Cinese Meridionale, ha stanziato ingenti inestimenti per le forze armate e ha modificato la costituzione pacifista, imposta alla fine della Guerra dall’allora plenipotenziaro Usa, il generale Douglas McArthur.

Nella cerimonia al Parco della Pace, Taue ha chiesto un “attento” esame sulla legislazione in materia di sicurezza in discussione alla Dieta, che il premier Shinzo Abe sta spingendo per permettere l’esercizio dell'”autodifesa collettiva”, visto dai critici come un allontanamento dalla postura pacifista del Giappone sancita dall’art.9 della Costituzione del 1946, che ripudia guerra e uso della forza come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.    Taue, a differenza della dichiarazione di giovedì del sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui, sempre sui 70 anni del bombardamento atomico, ha parlato di “disagio diffuso” nel menzionare in termini espliciti i piani del governo.    Sposando il monito dei sopravvissuti alla bomba (‘hibakusha’) sull’eliminazione degli ordigni nucleari e sul Giappone mai più in guerra, il sindaco ha ricordato che il pacifismo scritto nella Costituzione nasce dalle “esperienze dolorose e difficili” di essere l’unico Paese colpito dai bombardamenti atomici nella Seconda guerra mondiale e dalla riflessione sulla guerra.    “Per il bene di Nagasaki e di tutto il Giappone, non dobbiamo mai cambiare il principio di rinuncia alla guerra”, ha ammonito Taue che, di fronte alle diverse decine di migliaia di presenti, ha rimarcato poi l’importanza di trasmettere i ricordi della tragedia di 70 anni fa (dai bombardamenti atomici alle sofferenze inflitte da Tokyo a molti Paesi e persone in Asia), fino a esprimere sostegno a quanti nella prefettura di Fukushima lottano per recuperare gli effetti e i danni causati nel 2011 dal disastro alla centrale nucleare di Fukushima Dai-Ichi.    L’aeronautica militare americana, appena tre giorni dopo lo sganciamento di ‘Little Boy’ su Hiroshima, lanciò ‘Fat Man’ su Nagasaki: su una popolazione pari a circa 240.000, quasi 80.000 persone morirono subito nell’esplosione e per le sue conseguenze entro la fine dell’anno.

Da dazebao


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