“Una presenza, non un ricordo”. L’intervento di Santo della Volpe a maggio scorso su Padre dall’Oglio

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Pubblichiamo il testo dell’intervento di Santo della Volpe all’incontro su padre Paolo che ha avuto luogo alla FNSI il 26 maggio del 2015. E’ un documento che pubblichiamo con emozione e la convinzione che possa essere considerato un po’ il suo ultimo grande sforzo per l’informazione.

Grazie a voi, grazie per essere qui. Scusatemi per la voce, spero che si comprenda, grazie ai mezzi della Federazione della Stampa ai microfoni. Io vorrei salutarvi, ringraziarvi per essere qui anche a nome di Articolo 21, che ha voluto organizzare insieme agli amici della costituenda associazione degli amici di Paolo che hanno voluto  quest’incontro, quest’appuntamento scegliendo questa sala, scegliendo questa casa. Perchè questa è la casa dei giornalisti, è anche la casa della solidarietà e poiché noi la solidarietà non la predichiamo solo ma la vogliamo praticare quotidianamente nelle redazioni, nei rapporti che ci sono tra i giornalisti e società, società civile tanto più è importante rimarcare l’importanza di questo momento, di questo argomento che non è di ricordo, è di presenza di Padre Paolo Dall’Oglio in questo nostro, come posso dire.. sarebbe bello dire in questo momento  di riconciliazione come lui ha detto sulla via della riconciliazione in quel telegramma, in questo momento nel quale è importante capire tutti insieme che i silenzi vanno rotti, i giornalisti sono per rompere i silenzi, per parlare di problemi, per affrontare questi problemi che si portano dietro altri problemi, altre conseguenze per le persone.

Ha fatto bene Riccardo a parlare di questa giornata come di una giornata che parla di Padre Paolo Dall’Oglio e della Siria di Padre Dall’Oglio, perchè non c’è soltanto il dramma, l’attesa, il momento difficile che viviamo tutti per sapere quando Padre Dall’Oglio tornerà tra di noi, e l’accoglieremo proprio qui in Federazione della Stampa con i suoi familiari quando sarà il momento. Ma è anche il momento-quello invece attuale- per poter affrontare questo tema. Noi vediamo in televisione le bandiere nere, l’ISIS, parliamo di Palmyra, parliamo di questa situazione di occupazione di un pezzo della Siria da parte di una formazione che è all’interno in questo momento della guerra dell’altra parte che è ancora diciamo sotto regime governativo, sotto le truppe governative e di tutti gli altri gruppi che si sono mossi in questi mesi per cercare di trovare una soluzione, di quei gruppi di cui si parla poco ma che ci sono.

Ebbene noi vediamo tanto momenti di puzzle, di questo puzzle Siria, di questo puzzle Medio Oriente, ma poi abbiamo bisogno di unire questo puzzle, queste varie tessere in un’ unità di interpretazione che faccia capire veramente che cosa sta succedendo in Siria oggi e in questo riassunto di ciò che sta succedendo capire quello che noi possiamo e dobbiamo fare come informazione, come cittadini, come Stato italiano per la pace in Siria e per avere nuovamente fra di noi Padre Paolo Dall’Oglio. Ecco io credo e chiedo a tutti voi uno sforzo oggi che è necessario, a partire dal ruolo che abbiamo come giornalisti, non è un caso che Articolo 21, che la Federazione nazionale la Stampa che voi tutti- i molti giornalisti che vedo e conosco tra di voi- molti degli esperti che sono anche qui a questo tavolo oggi siano qui per cercare di dare qualche informazione, per cercare di capire meglio. Ecco è importante che noi torniamo ad essere quelli che illustrano la realtà, che la facciano vedere in televisione e che ne facciano parlare suoi giornali, negli incontri, nella radio, sui social network.

Quante difficoltà che abbiamo a capire anche da questo mondo del web dove c’è tanta comunicazione e così poca informazione. Che difficoltà che abbiamo costantemente a discernere il vero dal falso, a togliere ciò che viene propagato spesso come forma di propaganda e togliere questa propaganda dalla realtà e cercare di dare a tutti gli elementi perchè questa realtà possa diventare una forma di coscienza collettiva e individuale per capire i problemi. Noi siamo qui per questo, lo siamo come Federazione la Stampa, come associazioni. Lo siamo oggi in modo particolare stando vicini, veramente vicini ai familiari di Padre Dall’Oglio per rompere il silenzio, per capire di più e per tutti insieme uscire questa sera con qualche responsabilità, si responsabilità anche nostra in questa società e responsabilità che devono avere gli enti preposti, i Ministeri, il Governo del nostro paese perchè si arrivi ad una soluzione per Padre Dall’Oglio e ad una soluzione per le persone, per i tanti Siriani che vivono ancora oggi il dramma della guerra. Perchè la pace passa attraverso la politica e la diplomazia e passa attraverso la conoscenza. Noi siamo qui oggi per questo. Grazie, grazie per essere qui a nome della Federazione e a nome di Articolo 21.


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