Roma. Il boom di turisti, americani in testa.

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Inchieste smentite. Troppi medici al capezzale della capitale.

Di Alessandro Cardulli

Troppi medici al capezzale del malato finiscono per ucciderlo. Sono in tanti a piangere per le sorti di Roma, disastro, devastazione, abbandonata a se stessa, sporca, pericolosa, infestata dal crimine, invivibile, caotica. Le parole si sprecano. In prima fila alcuni giornali, tipo New York Times. Con ripresa di un melodrammatico Vittorio Zucconi che fa suo l’articolo del grande giornale Usa. E dice che tutto ciò non scalfisce “il bronzo” del sindaco Marino. Da notare che  a scrivere di questa Roma maledetta non è un inviato del Nyt ma la corrispondente italiana che raccoglie opinioni di giornalisti italiani. I quali hanno preso a bersaglio il sindaco Marino, riportando pari pari le veline che arrivano da Palazzo Chigi nelle quali si fa notare che dagli ambienti dello staff del premier circola voce che il premier e segretario del Pd non vuole neppure incontrare il sindaco alla Festa dell’Unità. Oltre agli articoli  dolciastri, ma quanto era bella Roma, compaiono interviste di turisti, americani in particolare, con tanto di nome e cognome (perché non anche il numero di telefono in modo da poterli rintracciare?), i quali si dimostrano indignati davanti a un cassonetto ripieno di monnezza. Dagli Usa non verremo più a Roma, dicono alcuni intervistati e subito suona l’allarme per il turismo. Non si danno numeri ma si fa capire che i danni sono stati già prodotti. Ma sono proprio i numeri a smentire le cornacchie, gli uccelli del malaugurio. Basta cercarli. Li riportiamo così come li abbiamo trovati.

Boom di arrivi nella capitale: +77,5% dal 2000.

I turisti a Roma sono aumentati dai 7,5 milioni di arrivi registrati nel 2000 ai 13,4 milioni del 2014, con un incremento del 77,5%: un dato molto più alto dell’aumento medio misurato a livello nazionale nello stesso periodo (+33,3%). Le presenze turistiche nella capitale (il numero totale delle notti trascorse dai turisti in arrivo) sono aumentate del 46,5% negli anni 2000-2014 superando i 32,8 milioni, a fronte di un incremento medio nazionale nello stesso arco di tempo molto più debole: +11,6%.

Quasi 8 milioni i turisti stranieri. Gli americani più di tutti amano Roma 

Sono quasi 8 milioni gli stranieri arrivati a Roma nell’ultimo anno e rappresentano il 63% delle presenze turistiche nella capitale. Gli arrivi dall’estero hanno registrato una crescita del 40,2% pure nei difficili anni 2008-2014, mentre a livello nazionale si registrava una variazione inferiore (+23,6%). Più di tutti amano Roma gli americani (1,6 milioni di turisti arrivati nel 2014). Seguono gli inglesi (643.000), i tedeschi (634.000), gli spagnoli (494.000), i francesi (485.000) e i giapponesi (477.000). Record di crescita degli arrivi negli ultimi sei anni per argentini (+181,7%), cinesi (+117,8%), turchi (+109,5%), russi (+91,5%) e polacchi (+83,7%).

Sono i numeri a smentire articoli e interviste, si fa per dire. Ne fa le spese la credibilità di grandi giornali. Ma così va il mondo. Alcuni nostri  giornalisti televisivi si sono trasformati in segugi, a caccia di sporcizia nei pressi dei monumenti, del Colosseo in particolare. Ma si mostrano tutte cose che dovrebbero stare dentro i cassonetti, invece il cittadino romano, magari protesta per la sporcizia, ma inguatta il suo sacchetto di monnezza tra cespugli, piante, marmi e pietre antiche.

Va alla grande il “fai da te”. C’è anche chi ha lanciato l’idea di creare un “partito della ramazza”

Fra i tanti medici al capezzale ci sono coloro che avanzano proposte del tipo “puliamo noi”, la “città è nostra”, leggi Alessandro Gassmann, dall’Uruguay dove si trova per girare un film, che lancia il “fai da te”. E subito arrivano i cinguettii, ma che bella idea, ci sto, bravo, tutti con i sacchetti. Qualcuno ha perfino avanzato l’idea di creare un “partito della ramazza”. Forse sarebbe più importante dar vita ad una grande campagna, con i testimonial che contano per convincere i romani, e sono tanti, a non gettare per strada materassi, cuscini, vecchi mobili, elettrodomestici, pentole, pneumatici, divani, televisori scassati. Oppure fare ogni tanto un giro sull’Appia antica e tampinare chi getta un sacchetto di monnezza in mezzo alla strada o chi lo deposita magari a fianco di qualche capitello sperduto nella stupenda via. Vogliamo dire che non esiste un problema? Certo che no, anche se sarebbe opportuno ricordare  che proprio questa amministrazione ha eliminato la discarica di Malagrotta. Infine una parola anche sul traffico. In Italia circolano circa 37 milioni  di auto, 1,65 per abitante. A Roma ce ne sono 2,8 milioni quasi una per abitante.

Il problema è Marino o una classe politica incapace ad affrontare i problemi dell’abitare?

Davvero si pensa che il problema sia il sindaco Marino? Oppure si tratta di una classe politica, non solo italiana, che non riesce ad affrontare il problema delle grandi metropoli a partire dalla difesa dell’ambiente, dell’abitare, della qualità della vita? Si sta perdendo anche il contributo determinante della cultura, degli urbanisti che cozzano contro coloro che hanno un solo obiettivo, costruire, costruire ad ogni costo, trasformando le città rendendole invivibili, impedendo la messa in opera di grandi progetti di risanamento. Roma ha bisogno  di un nuovo rinascimento.  Ma questa non sembra essere la strada che il governo intende intraprendere. Il sindaco Marino, che ci ha messo anche del suo, a partire dalla scelta degli assessori, che, ci permettiamo di dirlo, non ci sembra essere stata delle migliori, rischia di fare le spese di un panorama politico squallido che non sa neppure dove stia di casa la parola “rinascimento”.  Forse neppure interessa loro, Gli affari in politica si fanno in altro modo.

Da jobsnews


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