La politica dell’indifferenza e della complicità sulle morti per infortuni sul lavoro

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Sono salite a nove le vittime dell’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio in provincia di Bari, ma questa è solo la punta di un iceberg. C’è uno stillicidio giornaliero che lascia indifferenti tutti. Sono sessantanove i morti sui luoghi sul lavoro in Italia dal 1°  luglio 2015. Sono 372 dall’inizio dell’anno e oltre 740 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere che sono considerati dallo Stato a tutti gli effetti come morti sul lavoro. Vittime della politica dell’indifferenza, della compiacenza, che mai s’interroga su queste tragedie e sul reale numero delle morti per infortuni sul lavoro. Tutti gli anni parlano di cali favolosi, ma che sono inesistenti.

Da quando ho aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it non sono mai stati così tanti. In questi ultimi due anni poi c’è stato un crescendo che lascia allibiti quelli come me che fanno il lavoro di monitoraggio delle morti senza avere nessun interesse da salvaguardare. Un lavoro volontario fatto per passione, iniziato per ricordare gli operai della ThyssenKrupp di Torino morti così tragicamente poche settimane prima. Ma perché questa disinformazione? Ma perché nessuno va a verificare se quello che l’Osservatorio dice corrisponde al vero? Ma la politica a cosa serve se non s’interessa a queste tragedie?

L’INAIL va in Parlamento e parla anche per il 2014 di un calo delle morti per infortuni, mentre da anni scrivo che le morti si sono solo trasferite da chi dispone di quest’assicurazione a lavoratori in nero o assicurati in modo diverso dall’INAIL che monitora solo i propri assicurati. Ma nessuno in Parlamento che dica: un momento, c’è chi dice che le morti sono aumentate, andiamo a verificare. Occorre ricordare che L’onorevole Alfonso Bonafede ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo spiegazioni al Ministro Martina sulle tantissime morti in agricoltura provocate dal trattore. Allora? La verità è che in Parlamento non c’è più un partito dei lavoratori, che alla fine in quel luogo surreale non c’è nessuno che s’interessi quello che succede a decine di milioni di cittadini.

Con la legge Fornero sono aumentate le morti sul lavoro, muoiono in tantissimi con più di  sessant’anni per infortuni mentre lavorano. Ma nessuno dice niente. A nessuno interessa. Diminuiscono ulteriormente le protezioni  con il Jobs act, ma a nessuno in quel luogo interessa e si oppone concretamente. I lavoratori utilizzati solo come utili idioti. Sono già 48  gli agricoltori schiacciati  dal trattore dal 1° Maggio Festa dei lavoratori, 78 dall’inzio dell’anno e Martina pur avvertito, come del resto Renzi e Poletti, come nel febbraio 2014 sull’imminente strage causate da questo mezzo continuano a non far niente. Anche il grande giornalista Santo Della Volpe, scomparso poche settimane fa,  uno dei pochi che s’interessava costantemente di queste tragedie non riusciva a farsi ascoltare. Ma in che Paese siamo caro Presidente Mattarella?


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