Brutalità, conflitti, scontri mortali tra gli islamisti di Isis e di al-Qaeda e soldati siriani

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Il nuovo video messo in Rete dai militanti del Califfato tocca davvero l’apice della barbarie e della brutalità. 25 militari del regime siriano vengono giustiziati da adolescenti, o da persone molto giovani, nell’anfiteatro dell’antica città di Palmira, caduta lo scorso 21 maggio nelle mani dell’Isis. Il video, di una dozzina di minuti, ritrae i 25 militari siriani in uniforme verde e bruna mentre vengono giustiziati da un gruppo di giovanissimi militanti che indossano le mimetiche, mentre all’orizzonte sventola l’orribile bandiera mortale del Califfato. Il senso della diffusione di questo genere di video in Rete è ormai chiaro: lanciare un messaggio nei due sensi, agli occidentali per creare terrore e senso di impotenza, e ai mussulmani sciiti per alimentare il mito della guerra santa e della forza crudele messa in campo contro gli infedeli.

Intanto, sul fronte militare siriano, la coalizione dei ribelli, che si oppongono al regime del presidente siriano Assad, hanno conquistato un centro militare strategico ad Aleppo, seconda città della Siria, che da due non vedeva un conflitto così pesante tra le due fazioni in lotta, dopo la divisione in due del luglio 2012. La nuova coalizione di ribelli, tuttavia, è costituita soprattutto da islamisti, che giovedì ha lanciato la massiccia offensiva nel quartiere di Zahra, controllato dal regime di Assad. Sono stati i più violenti e feroci combattimenti mai visti ad Aleppo dal 2012, con centinaia di colpi di obice e di razzi lanciati contro il quartiere, in entrambe le zone. Con questa vittoria, i ribelli islamisti si sono impadroniti di un importante centro ricerche scientifiche, trasformato in caserma dal regime.

“Con la caduta del centro di ricerche, il regime perde una linea di difesa importante, che rende molto più vulnerabile il controllo di Aleppo ovest”, sottolinea Thomas Pierret, specialista dell’Università di Edimburgo.  “ma è difficile dire se le cose evolveranno rapidamente”, ha aggiunto il ricercatore, “dipenderà dall’esercito del regime sul terreno e dalle motivazioni, scelte sulle quali si hanno scarse informazioni”. Il controllo dell’area a ovest di Aleppo è strategico perché consente l’accesso all’autostrada internazionale che porta da Aleppo alla città turca di Gaziantep, che consentirebbe un più veloce transito delle armi. I gruppi ribelli islamisti in Siria sono affiliati ad al-Qaeda. Si tratta di 13 organizzazioni unite dalla iniziativa del Fronte Al-Nosra, il più attivo in quella zona.

Da jobsnews


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