L’Unità cambia cavallo: Veneziani scende al 20%, il timone a Pessina

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Nuovo colpo di scena nella vicenda de l’Unità: Veneziani, indagato per bancarotta, non è più socio di maggioranza. In attesa del direttore, Vladimiro Frulletti è vice vicario.
Un nuovo colpo di scena per l’Unità. Il giornale fondato da Antonio Gramsci non è più dell’editore del gossip Guido Veneziani, nel frattempo indagato dalla procura di Asti per bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice per le vicende relative alla stamperia piemontese Roto Alba. Il nuovo socio di maggioranza è Guido Stefanelli, amministratore delegato della società del costruttore lombardo Massimo Pessina, che da partner di minoranza della cordata sale al 75% delle quote, mentre Veneziani scende al 20% e la Fondazione Eyu del Pd rimane al 5%. Quindi è il gruppo Pessina il nuovo proprietario de l’Unità. Sempre che il Tribunale accetti il cambio in corsa, dal momento che il concordato preventivo per la vecchia società editoriale Nie era stato approvato sulla base del progetto Veneziani e della fidejussione a suo nome. Se il giudice darà l’ok, Pessina e Stefanelli avranno la facoltà di nominare 3 dei 5 consiglieri di amministrazione, Veneziani ne avrà uno e l’ultimo spetterà a Eyu (l’acronimo si riferisce a Europa, Youdem e L’Unità).

In attesa del direttore, Vladimiro Frulletti nominato vice direttore vicario
Intanto resta in alto mare la scelta del direttore, che Matteo Renzi avrebbe avocato a sé. La scelta sarebbe da fare in una rosa di 5 giornalisti tra cui ci sarebbero Gad Lerner, l’ex direttore di Europa, Stefano Menichini, Tommaso Cerno, ex l’Espresso, dal 2014 direttore responsabile del Messaggero Veneto, Antonello Piroso, nato professionalmente a Panorama, poi conduttore televisivo e ideatore della testa online Blogo.it.

La riunione del consiglio di amministrazione che venerdì 22 maggio sarebbe durata ben 9 ore, raccontata come “animata, sofferta, difficile”, ha invece nominato Vladimiro Frulletti, il giornalista toscano che per il giornale ha seguito la scalata di Matteo Renzi prima a Palazzo Vecchio poi alla segreteria del Pd e a Palazzo Chigi, vicedirettore vicario con l’incarico di preparare il ritorno del quotidiano in edicola, pare entro fine giugno. Se il giornale non uscirà entro quella data, gli accordi tra il Pd e il tandem Veneziani/Pessina potrebbero decadere, riaprendo lo spettro del fallimento.

Veneziani ridimensionato dall’inchiesta della magistratura
Ad aver convinto il Pd a cambiare cavallo sarebbe stata l’apertura da parte della Procura astigiana dell’inchiesta sull’editore Veneziani per la sospetta bancarotta della stamperia piemontese Roto Alba. Ma in gioco ci sarebbero anche la complessa situazioni del nuovo assetto societario, sul quale fra i soci non vi sarebbe stato ancora accordo, e i debiti pregressi de l’Unità. L’editore del gossip ora non è più nemmeno Presidente di Unità s.r.l., la società che ha affittato la testata, ma è stato ridimensionato al ruolo di consigliere delegato per l’editoria. Il nuovo presidente de l’Unità Srl sarà Marco Mannozzi. Guido Stefanelli è stato confermato Amministratore delegato della società editrice. Al Consiglio si aggiunge, in quota Piesse, l’avvocato Filippo Gittardi.

Il comunicato della società editoriale l’Unità Srl
La società editoriale l’Unità Srl, con un comunicato stampa, conferma che si è svolto venerdì 22 maggio “a Firenze il Consiglio d’amministrazione dell’Unità srl, presieduto da Guido Veneziani, a cui hanno partecipato i consiglieri espressione della Guido Veneziani editore, della Piesse e di Eyu (Europa, Youdem, Unità).

Il Cda ha nominato all’unanimità come vicedirettore dell’Unità, con la delega al personale, il giornalista Vladimiro Frulletti che avrà, in questa fase, il compito di riorganizzare il lavoro preparatorio della redazione. Già dalla settimana prossima inizieranno i colloqui con i dipendenti”. “Il Consiglio di amministrazione – continua il comunicato – ha accettato la proposta della Piesse di aumentare le sue quote societarie ed arrivare così all’80% della proprietà dell’Unità srl. La Piesse è la società che fa capo al 60% a Guido Stefanelli, Amministratore delegato del gruppo Pessina e al 40% a Massimo Pessina Presidente del gruppo. Il Consiglio ha accettato, infine, le dimissioni da Presidente di Guido Veneziani, che resterà a far parte della società come Consigliere con la delega all’editoria. L’intero Consiglio di amministrazione dell’Unità ringrazia Veneziani per il prezioso lavoro svolto in tutto questo periodo, nell’affrontare il difficile compito di riportare l’Unità nelle edicole ed è certo che avrà modo di chiarire tutta la vicenda in cui è stato coinvolto”.

Il silenzio del Pd e il richiamo dei rappresentanti sindacali de l’Unità
Il tesoriere dei democratici Francesco Bonifazi, che insieme al segretario Matteo Renzi ha in mano la partita de l’Unità, non commenta la notizia dell’indagine per bancarotta fraudolenta e semplice. I rappresentanti sindacali della redazione del quotidiano, invece, si sono rivolti al partito e all’altro socio Massimo Pessina esprimendo “forte preoccupazione” e chiedono “il rispetto dei valori fondamentali della legalità”. “Chiediamo che venga fatta al più presto chiarezza su un fatto che se confermato sarebbe di estrema gravità”, scrivono i giornalisti rivolgendosi al Pd, che “nei mesi passati ha giocato un ruolo di primo piano nella scelta e nel coinvolgimento dei diversi soci”.


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