E’ dell’UNHCR il fin la meraviglia

0 0

L’incredibile è sempre a portato di mano. E infatti l’UNHCR elogia le proposte UE sui migranti. Davvero incredibile..

Per chi voglia un’idea di come gli operatori umanitari che seguono i tantissimi asilanti che giungono in Italia per cercare asilo in Europa abbiano accolto le decisioni UE al riguardo è opportuno leggere il comunicato del Centro Astalli, la sezione italiano del Servizio ai Rifugiati in Italia. Eccolo:

“Nonostante alcuni flebili segnali positivi il Centro Astalli esprime perplessità e preoccupazione per l’approvazione dell’agenda sull’immigrazione da parte della Commissione europea. Ci pare una misura decisamente positiva il ricollocamento dei rifugiati in tutti i paesi dell’Unione secondo indici precisi. Finalmente si supera di fatto il Regolamento di Dublino che obbliga a chiedere asilo nel primo paese europeo in cui si giunge.
Restano importanti nodi da sciogliere:
. Anche il piano europeo di reinsediamento dei rifugiati è una misura positiva che l’Unhcr e i principali enti di tutela, tra cui il Centro Astalli, chiedevano da tempo. Tuttavia il numero di 20.000 ingressi annuali ipotizzato per l’intera Unione è assolutamente irrisorio rispetto al numero di rifugiati che cercano di giungere in Europa. Un piano di queste dimensioni non può rappresentare una valida alternativa al traffico di esseri umani.
. L’annunciata e pure auspicabile operazione di contrasto al traffico di esseri umani, se non accompagnata dalla contestuale attivazione di canali umanitari sicuri, costringerebbe i migranti a rimanere bloccati nei paesi di transito. Si tratterebbe di una sorta di respingimento di fatto in paesi, come la Libia, che attualmente non assicurano condizioni di sicurezza adeguate e il rispetto dei diritti umani.
. La portata innovativa del ricollocamento dei rifugiati è al momento purtroppo fortemente contrastata dall’opposizione di paesi dell’Unione come la Gran Bretagna, la Slovacchia e la Repubblica Ceca che si rifiutano di accettare tale misura.”

Dunque davanti al mare di profughi che fuggono da guerre barbare, sulle quali l’Europa o ha fallito i suoi interventi militari o è rimasta a guardare, si pensa di accogliere 20mila profughi l’anno. Cioè meno di mille per paese l’anno. Questa “rivoluzione” dovrebbe giustificare la guerra ai barconi, cioè l’abbandono dei profughi al loro destino.

Ecco al riguardo il comunicato dell’UNHCR:
“L’UNHCR elogia le proposte della Commissione europea, annunciate oggi, per la gestione delle migliaia di rifugiati e migranti che arrivano in Europa attraverso il Mediterraneo.
Le proposte includono il rafforzamento degli interventi per il salvataggio di vite umane in mare, meccanismi efficaci per consentire vie legali di ingresso nell’UE a persone in fuga dalle guerre, e la necessità di prevedere un’equa ridistribuzione dei rifugiati. Le proposte contengono anche dei provvedimenti per far fronte ad alcuni fattori che spingono le persone nelle mani dei contrabbandieri, comprese le disperate condizioni che molti rifugiati affrontano nei paesi di primo asilo e di transito. “Le proposte avanzate dall’Unione Europea rappresentano un grande passo in avanti in termini di gestione dei flussi di rifugiati e migranti” ha dichiarato Volker Türk, Assistente Alto Commissario dell’UNHCR per la Protezione. “Ora è estremamente importante, e vitale per il salvataggio di vite umane, che queste proposte siano adottate in tempi rapidi e pienamente attuate”.
Negli ultimi anni i livelli record di migrazioni globali causate da guerre e conflitti in Siria, in Iraq, nei paesi del Corno d’Africa e in altre regioni dell’Africa sub-sahariana, combinati all’insicurezza in Libia e al blocco di vie terrestri in altre regioni, hanno alimentato il forte aumento del numero di rifugiati che tentano di entrare in Europa attraverso una delle poche vie rimaste accessibili: le traversate in mare.
Nel 2014, circa 219.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo a bordo di imbarcazioni gestite dai trafficanti, oltre 3,500 tra loro hanno perso la vita. Il 50% di queste persone erano rifugiati, in fuga da guerre e persecuzioni. Finora, nel 2015, circa 62,500 persone hanno intrapreso questa pericolosa traversata e almeno 1,800 tra loro hanno perso la vita.
“La solidarietà nell’approccio tra Stati Membri dell’Unione Europea è l’unica maniera in cui può essere affrontato un problema di questa natura e l’UNHCR esprime profondo apprezzamento nel vedere che questo principio è stato riconosciuto nelle proposte presentate oggi.” ha affermato Volker Türk. “L’UNHCR è pronta a fornire tutto il supporto necessario agli Stati Membri per trasformare in realtà questi obiettivi”.

Sarà un supporto prezioso. La domanda è: ma chi dona all’UNHCR lo sa?

Da ilmondodiannibale.it


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21