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Con queste parole d’ordine il 28 marzo 2015 la FIOM chiama in piazza i suoi iscritti e tutte le persone e le Associazioni che vogliono aderire alla proposta di “Coalizione sociale”.

UNITI SI VINCE  era lo slogan del sindacato degli anni dell’autunno caldo. Gli studenti nel ’68 e nelle manifestazioni degli anni settanta gridavano:

STUDENTI E OPERAI UNITI NELLA LOTTA.

Quegli anni erano  periodi in cui il sindacato aveva la sua organizzazione di base unitaria con i Consigli Di Fabbrica e in alcuni casi si erano costituiti i Consigli di Zona dove avevano la loro rappresentanza i  lavoratori dei posti di lavoro dalle fabbriche agli uffici di una determinata zona. Tutti insieme discutevono dei problemi del loro territorio.

I metalmeccanici, La FIOM è sempre stato il sindacato che meglio ha rappresentato i lavoratori metalmeccanici.

Ricordo che durante l’autunno caldo Trentin, Carniti e Benvenuto ottennero nel 1970 che la RAI parlasse dei problemi delle fabbriche con la Trasmissione TURNO C a cura di Aldo Forbice e Giuseppe Momoli. La trasmissione con cadenza  settimanale sul canale Nazionale (oggi RETE UNO) dal 16 aprile del 1970 iniziò il suo racconto. La rubrica coglieva gli aspetti più importanti della condizione operaia . Parlava della vita dell’operaio dentro e fuori la fabbrica cerando di tracciare un quadro esauriente delle condizioni di vita e di lavoro delle diverse categorie salariate.

Il servizio pubblico RAI con questa rubrica poneva particolare attenzione ai sindacati, visti come interpreti delle esigenze del lavoratore e della realtà economica e sociale.

L’intento quindi era quello di realizzare un inchiesta giornalistica sui reali problemi della parte debole della società come dovrebbe fare il Servizio Pubblico RAI.

Tutto questo oggi è stato stravolto con i dibattiti nei  talk – show. Anche su questa iniziativa della FIOM questo genere  televisivo ha cercato di analizzare la manifestazione del 28 marzo 2015. Non ha analizzato i 350.000 iscritti al sindacato Fiom, cosa pensano gli operai delle fabbriche e se ritengono di partecipare alla manifestazione. Vediamo e sentiamo l’opinione dei giornalisti. Il Talk-show in questi anni è stato realizzato come il quadrato di un ring, dove con le parole si sferrano cazzotti, virtuali, per mandare al tappeto l’avversario. Una delle caratteristiche costanti di questo genere di trasmissione televisiva, è quella di rendere confusa la discussione. Le persone, che partecipano al talk show, parlano contemporaneamente, facendo perdere allo spettatore il filo del discorso. Parla il protagonista che sta facendo un discorso, cercando di esporre una sua logica, e il regista inquadra l’antagonista, che scuote la testa in segno di contrarietà. Questo è un modo, per aumentare la confusione e non far capire allo spettatore di che cosa si sta parlando.  Il conduttore, il giornalista, interrompe il protagonista che esprime la sua opinione, non facendolo finire il discorso e passa ad altro. Lo spettatore ha dimenticato le parole che stava ascoltando e non segue più il senso, e l’oggetto della trasmissione.

Turno C  era quindi una trasmissione di inchiesta dove si cercava di analizzare la realtà del paese  e non l’opinione del giornalista di turno.

Landini ha ricordato Bruno Trentin come ispiratore della Coalizione Sociale  e se qualcuno vuole rileggere “Da SFUTTATI A PRODUTTORI” troverà anche le risposte del perché il Segretario  della Fiom Maurizio Landini ha lanciato questa sua proposta. Scriveva Bruno Trentin:

dalla coincidenza fra contestazione pratica del regime di fabbrica negli anni ’60 e ripresa della critica teorica delle ideologie neocapitalistiche alla frequenza con cui le lotte sociali chiamano in causa le forme della politica e delle istituzione”(1977).


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