Presidente Tribunale dei Minorenni: “Migliaia i minori sbarcati sulle nostre coste”

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A Catania arrivano ogni anno migliaia di minori stranieri non accompagnati. Come affronta il Tribunale dei Minorenni di Catania questo nuovo fenomeno?

A margine del seminario sull’immigrazione, organizzato da Magistratura Democratica e tenutosi a Catania, il 20 e 21 febbraio, presso il palazzo Platamone, abbiamo intervistato il Presidente del Tribunale di Catania  dott.ssa Pricoco, Presidente Tribunale Minorenni di Catania.

“Sono migliaia i minori stranieri arrivati sulle nostre coste. Il territorio di competenza del Tribunale di Catania è quello che riguarda, non solo il territorio della provincia di Catania, ma anche quello di Siracusa e di Ragusa. Coinvolge i porti di Augusta, sede di raccolta dei migranti recuperati attraverso l’operazione mare nostrum, di Pozzallo e di Catania “.

“Al momento dello sbarco i minori sono identificati dalle forze di polizia in base alle dichiarazioni dei ragazzi e in base anche alle fattezze fisiche. Se l’identificazione è più complessa si procede a indagini più incisive. In una prima fase i minori sono collocati in centri di pronta accoglienza”.

Un minore non accompagnato comporta l’attivazione di due distinte procedure: una in quanto straniero e una in quanto minore. Ogni minore che arriva comporta pertanto l’attivazione di procedure che necessariamente devono essere coordinate. Il Tribunale dei Minorenni di Catania sta lavorando per realizzare prassi quanto più razionali e produttive al fine di ridurre i tempi di attesa.

“In una fase successiva – prosegue il Presidente – viene inviata una segnalazione alla Procura della Repubblica per i minorenni che ha la funzione di promuovere presso il Tribunale dei minorenni tutte le azioni a tutela dello straniero non accompagnato. Attualmente sono 1.500 le procedure pendenti”.

I minori non accompagnati, una volta identificati, sono condotti, per un breve periodo, presso dei centri di pronta accoglienza e successivamente presso altri centri dove sono attivati percorsi educativi individualizzati e attività per favorire l’integrazione. In queste fasi un momento importante è l’ascolto del minore per comprendere le motivazioni del suo viaggio e adottare le soluzioni individualizzate più coerenti con il suo progetto di vita.

Da isiciliani.it

 


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