Strage Parigi: i  giuristi dei Comitati Dossetti per la Costituzione:  “Dopo gli eccidi, non arretrare sulle garanzie di libertà”

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Riuniti a Bologna il 10 gennaio 2015, i giuristi dei Comitati Dossetti per la Costituzione hanno pubblicato il seguente comunicato:

Di fronte agli eccidi di Parigi e alla conseguente spirale di violenza, sentiamo il bisogno di riaffermare che la libertà non conosce zone franche e perciò anche il diritto di satira deve essere garantito. Per questa stessa ragione riteniamo ingiustificata e inaccettabile l’opinione che alimentando uno “scontro di civiltà” vorrebbe addebitare questa ennesima carneficina della “terza guerra mondiale a pezzi” – per riprendere l’immagine di papa Francesco – all’ ensemble des musulmans invece che a determinati individui e movimenti che ammantano strumentalmente di afflato religioso  le loro imprese criminali finanziate con il prezzo del petrolio e con le armi dei nemici interni ed esterni della democrazia e dei diritti universali.

Comprensibile, dopo questa strage, l’ondata emotiva che si spinge ad invocare misure non solo repressive e preventive, com’è giusto, ma anche liberticide come la chiusura delle moschee. Accadde anche dopo l’11 settembre in America e toccò al presidente Obama rimettere la questione sul binario costituzionale: “Questa è l’America e il nostro impegno per la libertà religiosa deve essere incrollabile” egli disse: “È il principio in base al quale i popoli di tutte le fedi sono benvenuti in questo Paese, e non verranno mai trattati in maniera diversa dal loro governo”.

Arretrare sulle garanzie di libertà sarebbe una sconfitta non solo per la Francia della dichiarazione dei diritti dell’uomo, ma anche per l’Europa della carta di Nizza e per l’Italia della Costituzione, che all’art. 19 garantisce la libertà religiosa non solo ai cittadini ma a “tutti”: in un abbraccio universale perché universali e indivisibili sono i diritti di libertà. Sarebbe una vittoria di questi nemici della nostra società aperta, che vogliono sostituire il pluralismo con il totalitarismo, la cultura del rispetto con quella del sospetto, i “doveri inderogabili di solidarietà” (art. 2 Cost.) con quelli di eliminazione di chi non la pensa come noi, la nostra libertà con la sudditanza in una società dominata dal terrore guidato da chi conquista il potere.

La strage di Parigi non può mettere in discussione la nostra libertà, la laicità delle nostre istituzioni, lo Stato costituzionale di diritto che i nostri padri hanno faticosamente costruito sulle macerie delle guerre di religione. Come cittadini e come studiosi del diritto costituzionale sentiamo di persistere nel ricorso alla pace e quindi esclusivamente alle azioni e ai diritti affermati dal costituzionalismo, per consolidare il carattere multiculturale e multireligioso delle nostre società.

(Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Enzo Balboni, Lorenza Carlassare, Nicola Colaianni, Francesco Di Matteo, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Domenico Gallo, Valerio Onida, Umberto Romagnoli, Massimo Villone)


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