Nepal: fase di stallo per la nuova costituzione

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Il Nepal rinvia l’approvazione per la prima costituzione democratica del paese. L’assemblea costituente non è infatti riuscita a pronunciarsi entro giovedì 22 gennaio, data di scadenza precedentemente fissata per l’approvazione. Sushil Koirala, premier in carica dal febbraio 2014, ha espresso il proprio rammarico nei confronti di una classe politica incapace di appianare le divergenze ideologiche in nome di una Costituzione Nazionale Democratica.

Nonostante le esortazioni di decine di migliaia di cittadini, la bozza della nuova Carta si è scontrata con le pretese di una maggioranza maoista saldamente legata a un sistema federale a base etnica. Dato per “irrisolto” il nodo delle minoranze, i membri della costituente sembrano invece aver trovato accordi di base per quel che riguarda la laicità dello stato, la forma repubblicana e il sistema misto per governo e legge elettorale.

Ci sono voluti 240 anni di monarchia indù per convincere i Nepalesi sulla necessità di una cesura storica: nel 2007 è stato approvato un emendamento costituzionale che ha sancito il primo passo verso la trasformazione dell’ordinamento statale. Un anno dopo, il 28 maggio 2008, con la destituzione dell’ultimo sovrano (Gyanendra), è stata proclamata la nascita della Repubblica Federale del Nepal.

In questo scenario di progressiva conversione politica, la stesura della prima costituzione nepalese rappresenterebbe un ulteriore passo in avanti verso la democrazia e l’uguaglianza etnica. In attesa di una nuova ‘deadline’ per l’approvazione della Carta, gli stessi vertici della chiesa nepalese pregano affinché il paese possa iniziare una nuova stagione di pace e ricostruzione.


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