A questa sintonia (Renzi-Berlusconi) non ci stiamo

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Il PD è finito quando Renzi ha dichiarato la sua “grande sintonia” con Berlusconi. Cioè con un politico che incarna la grande distonia con tutti i valori della Costituzione.

Ora la decisiva trasfusione di voti di Forza Italia in Senato per approvare la nuova legge elettorale suggella un legame di sangue, che è promessa di imminenti favori. Ad iniziare dalla legge che stabilirà una tolleranza per evasione fiscale e frode, tanto più ampia quanto più è ricco l’imbroglione. Fino a provvedimenti che ridaranno “agibilità politica” all’uomo perseguitato dall’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Favori nazareni che Renzi farà, smentendo quello che dice ad ogni microfono, cioè che cerca la collaborazione con B solo per le riforme istituzionali, quelle “che riguardano tutti e si fanno con tutti”.
La questione morale è rottamata.
La rappresentanza è superata dal capo carismatico.
Il nuovo presidente sarà un garante della sintonia.
Il Parlamento, un collegio notarile che ratificherà le decisioni di altri, pieno di fedeli nominati,  ben retribuiti per la loro noiosa inutilità.
No, grazie. Noi non siamo in questa sintonia.
E ci batteremo per i valori della nostra Costituzione.

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