Per cambiare davvero verso serve una rigorosa legge sul conflitto di interessi

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Il patto del Nazareno, e chi sa cosa ne pensa quello vero, é davvero giunto al termine? Gli opinionisti se le danno di santa ragione, divisi come sono tra chi intravede nuovi orizzonti in salsa grillina e chi,invece, non scorge la tempesta sotto le onde delle ultime vicende. La convergenza tra Pd e 5 Stelle, nella votazione per la Consulta, è stata positiva perché ha posto fine ad uno sconcio istituzionale e ha fatto capire ai forzisti che, in meno di un secondo, possono diventare residuali. Questo indurrà l’ex cavaliere a più miti consigli e lo costringerà a fare davvero i conti con la fronda interna.

Il quadro potrebbe mutare solo se i 5 Stelle decidessero di dare un seguito alla scelta di ieri e, magari, proponessero a Renzi, al Pd, a Sel, di trovare l’accordo non solo sulla legge elettorale, ma anche sul conflitto di interessi, sulle norme antitrust, sul codice etico per le candidature, sulle nuove norme in materia di contrasto della mafia e della corruzione. Il tutto, ovviamente, senza intenti puramente propagandistici e con il dichiarato obiettivo di far naufragare tutto, e questo vale per tutti gli interlocutori. Questo potrebbe riaprire davvero la discussione a tutto campo e rimescolare le carte, mettendo in un angolo chi ha esercitato il dominio nell’ultimo ventennio.

Ammaestrati dalla esperienza continuiamo tuttavia a pensare che Grillo non concederà a Renzi quello che non ha concesso a Bersani, e che, alla fine, anche per Renzi sarà meglio trattare con un Berlusconi ormai stanco, ossessionato solo dalla necessità di difendere il territorio domestico: il patrimonio. Chi vuole davvero “cambiare verso” deve avere il coraggio di ripartire proprio da una nuova e rigorosa normativa sul conflitto di interessi, dalla prevalenza dell’interesse generale su quello privato, dall’inveramento di quel principio di uguaglianza che ha ispirato e ispira la Costituzione.

In questi mesi, grazie al lavoro di Roberto Zaccaria,di Alessandro Pace,di Vincenzo Vita, di Nicola D’Angelo e di tanti altri giuristi, Articolo 21 ha predisposto la sua proposta che presenterà nel corso della prossima assemblea nazionale, offrendola a tutte le forze politiche ancora interessate al tema, nella speranza che, almeno su questo, si possa arrivare ad una proposta che segni una rottura non solo verbale con il passato.
Se qualcuno pensa davvero che in queste ore sia possibile un cambiamento di rotta, ha il dovere di battere un colpo, ora e subito; poi la barca del Nazzareno riprenderà la sua rotta con i rematori di sempre, ma anche con la complicità di chi avrà rinunciato a svolgere il suo ruolo, dentro e fuori il Parlamento.


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