“L’Unità deve tornare presto in edicola!”. Giovedì 27 novembre conferenza stampa alla Camera

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“L’Unità non può più restare in silenzio. Deve tornare in edicola al più presto. La sua assenza è una ferita per il pluralismo dell’informazione e per la stessa democrazia italiana. Non possiamo accettare che l’Unità venga abbandonata nell’anno del novantesimo della sua fondazione, dopo essere stata nella clandestinità uno dei fogli più importanti della lotta antifascista, dopo essere diventato nel dopoguerra il primo autentico quotidiano nazionale, dopo aver accompagnato e sostenuto il cammino della sinistra italiana nella democrazia, dopo aver scritto pagine indimenticabili di giornalismo e di cultura.<?xml:namespace prefix = “o” ns = “urn:schemas-microsoft-com:office:office” />

A questo appello hanno aderito in ottobre molte personalità importanti del mondo della cultura e della scienza, del sindacato e della politica, in primis il gruppo dirigente del Pd che ha aperto la sua direzione leggendo proprio queste righe. In quell’occasione è partita anche la proposta di lanciare un’iniziativa di azionariato diffuso tra le associazioni della società civile, le fondazioni culturali, le organizzazioni sindacali per sostenere il giornale fondato da Antonio Gramsci”.

Oggi torniamo a proporre il nostro appello in un’iniziativa pubblica che si terrà presso la sala stampa di Montecitorio giovedì 27 novembre 2014 alle ore 15,30

Per tornare in edicola serve un’offerta solida, che i giornalisti de l’Unità aspettano da quasi quattro mesi e che ancora non è stata definita. Avevamo accolto con soddisfazione l’offerta presentata dall’editore Guido Veneziani assieme alla Fondazione Eyu del Pd. L’offerta tuttavia è stata giudicata dai liquidatori non adeguata in alcuni suoi profili, e sono state chieste garanzie sull’impegno finanziario e sui tempi di pagamento, garanzie che dovranno arrivare entro il 30 novembre.

In questo momento così importante i giornalisti chiedono al Partito Democratico un impegno formale a definire e rafforzare l’offerta nei suoi profili finanziari, passo necessario per evitare che i lavoratori – già colpiti dalle gravi inadempienze dei soci e degli amministratori della società in liquidazione e dalla perdita del lavoro – siano addirittura chiamati a rinunciare a una parte dei loro crediti. Serve uno sforzo aggiuntivo in nome della tutela dei lavoratori: siamo convinti che il Pd non mancherà di sollecitarlo.

In secondo luogo i giornalisti chiedono che l’Unità di domani, che dovrà restare ancorata al suo profilo di quotidiano di sinistra, si avvalga prioritariamente della professionalità delle redattrici e dei redattori oggi in cig. Ci auguriamo che questi due impegni siano esplicitati nell’offerta attesa per fine mese. La nostra richiesta è rivolta innanzitutto al Pd, che ha deciso di scegliere Veneziani come partner dell’operazione, e allo stesso editore, a cui chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa”.

Articolo21 sarà presente all’incontro con una delegazione composta da Tommaso Fulfaro, Vincenzo Vita, Santo della Volpe


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