I lavoratori e il governo

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La segretaria generale della CGIL che, a differenza dei  precedenti capi del grande sindacato italiano, viene come era avvenuto con Guglielmo Epifani, dal partito socialista italiano, ed è stata eletta all’incarico quattro anni fa con 125 voti a favore, pari al 79,1%,21 contrari e 12 astenuti. Dei 21 voti contrari una parte viene proprio dalla FIOM che lamentano “un problema di democrazia e una spinta autoritaria interna”, ha detto Giorgio Cremaschi, membro della segreteria nazionale della FIOM .Non a caso, la Camusso ha iniziato il suo discorso in piazza San Giovanni dicendo queste parole:” Grazie a tutto il direttivo, grazie a chi ha sostenuto questa ipotesi e a chi l’ha combattuta.”

“Davanti al milione di bambini, donne e uomini che si è radunata sabato scorso in una delle piazze storiche della sinistra italiana, la Camusso ha detto:” Davanti al sindacato c’è oggi un’avventura difficile, non solo per l’attacco alla nostra organizzazione ma anche per lo stato complessivo in cui si trova l’Italia. L’unità con gli altri sindacati, ha aggiunto del sindacato  resta “un punto di riferimento” ma il principale responsabile delle attuali  divisioni è il governo che “non fa nulla per il paese” ma ha, in modo consapevole, lavorato per dividere il sindacato e e utilizzato la crisi per peggio rare le condizioni dei lavoratori e utilizzato la crisi senza nemmeno fingere un confronto con il sindacato. Questa è l’anomalia di questo paese. ” La leader della CGIL si mostra fiduciosa per il futuro e assicura che la sua organizzazione lavorerà su “come riprendere il filo” de finendo “norme sulla rappresentanza e democrazia sindacale. La nostra ambizione storica è l’unità sindacale”. Anche il leader della CISl Bonanni è d’accordo e spera che con la Camusso come leader della CGIL i rapporti tra le grandi centrali sindacali siano destinati a migliorare e ad evolvere verso un percorso unitario senza settarismi e ideologismi. E lo stesso ha detto in quella occasione Guglielmo Epifani.

Ma la Camusso ha definito definisce “surreale” l’ora e mezzo passata ieri con il presidente del Consiglio e i ministri interessati, osservando che “il governo non intende non dico condividere con le parti sociali ma neppure provare a misurarsi. ” Una posizione e uno stupore che condividono anche la UIL e,sia pure in modo  più sfumato, la CISL. In questo atteggiamento dell’esecutivo, la Camusso non vede il passo “innovatore” tanto sbandierato dal presidente del Consiglio ma, in un certo modo, la ” sintesi dello (scarso) rispetto che si ha per le parti sociali”. Di fronte a questo atteggiamento se non ci sarà nessuna risposta, il maggior sindacato italiano è deciso ad andare avanti con la mobilitazione fino allo sciopero generale. visto che la manovra-ha aggiunto la Camusso-non darà quella inversione promessa sulla ripresa dell’occupazione che sola potrebbe portare il paese fuori dalla crisi.

Il ministro del lavoro Poletti, da parte sua,  è favorevole a ridurre gli oneri e alleggerire  l’IRAP. Sui contratti, ag giunge Poletti- abbiamo compiuto atti abbondantemente in direzione del lavoro.” Il capo del governo esclude le elezioni anticipate “perché in questo momento, anche se, sul piano personale, mi converrebbe, voglio cambiare il paese e non ha intenzione-ripete per l’ennesima volta-  di “farsi fermare da nessuno”.  Renzi è convinto che l’Italia stia riacquistando credibilità all’estero e che il governo abbia messo anche in pista la strategia per sconfigge re lo spettro della deflazione e combattere  in modo efficace la crisi.”  Perché gli italiani ci credano, è necessario che ci creda per primo chi governa il Paese.  Il presidente del Consiglio è convinto che l’Italia questo anno riuscirà a rimettere in moto l’economia con l’O,6 % e che il contenzioso con l’Unione Europea possa considerarsi ormai chiuso. Del resto, è il grande ottimismo che finora lo ha guidato ed è il caso che continui ad averlo. Speriamo che lo abbiano anche i lavoratori che sono stati trattati ieri nel modo fin qui descritto.


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