I lavoratori di Cinecittà tornano in piazza

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Martedi 28 ottobre alle ore 14,00 i lavoratori di Cinecittà scendono in piazza in via del Collegio Romano, per sensibilizzare il Ministro Dario Franceschini su lo stato e la gestione dello stabilimento. Chiedono un vero progetto di rilancio fatto di Cinema, Cultura e Audiovisivo. Un progetto inatteso dal 1997, che non vede l’esigenza di costruire un albergo e di un parcheggio sotterraneo ma che rilanci la cultura cinematografica della nostra nazione.

Serve un progetto di ripresa della nostra cultura e del nostro cinema a livello mondiale, una ripresa che deve mettere sul tavolo i principali attori di questo settore, produttori, tecnici, professionisti del settore, distributori, esercenti, chi ha competenze in questo lavoro, non far decidere le sorti del cinema a personaggi che il cinema non l’hanno mai fatto.   No, a persone che si interessano di televisione e non vogliono capire la differenza tra un film ed una fiction. No, a distributori a cui interessa solo proiettare cinema americano tralasciando i nostri film. Per venti anni si è pensato solo a distribuire film americani di cassetta tralasciando il nostro cinema, e oggi ci ritroviamo con poca produzione italiana e con i giovani che hanno difficoltà d’inserimento.

Le proposte e le esigenze immediate sono tre: un accordo tra ANICA, RAI e Cinecittà per riportare il cinema e la fiction negli stabilimenti e per riprendere a costruire le scenografie. Ci permetterebbe di ovviare alla delocalizzazione del nostro cinema all’estero e riprenderemmo a dare lavoro a operai specializzati e a tutto l’artigianato del settore.   Un accordo e un aiuto alle produzioni riducendo l’aliquota IVA al 5%, sarebbe un ottima scelta anche per richiamare le produzioni straniere.
E poi un accordo con il Comune di Roma per eliminare la ToSap (Tassa sul suolo pubblico) e un accordo con i beni artistici e architettonici…  E questo è solo un piccolo elenco delle peculiarità che i lavoratori di Cinecittà e il cinema italiano chiedono al Ministro Franceschini. Interventi immediati per salvare lo stabilimento e l’industria del cinema italiano.


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