Gino Strada, un italiano al posto giusto che dice cose giuste

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E’ incredibile di questi tempi scoprire che c’è un italiano che in queste ore sta al posto giusto, nei modi giusti e dice cose giuste. Naturalmente non è Renato Farina, che nell’ordine dei giornalisti sta veramente nel posto sbagliato, ma è uno dei suoi bersagli di antichi articoli, cioè Gino Strada. Il medico Gino Strada sta nell’ospedale di Emergency, da lui fondata, a Freetown, in Sierra Leone, a curare i malati di Ebola.

Vive in ospedale con una tuta addosso dentro la quale la temperatura è di 55 gradi, ogni attimo in cui se la toglie rischia il contagio, e sta combattendo perché sia consentito a 15 coraggiosi medici italiani volontari di partire per andare a rafforzare questo gruppo che, oltre tutto, dovrò garantire la copertura sanitaria per un enorme ospedale da campo che sta montando lì l’esercito inglese. Un italiano che parla con questa chiarezza dalla Sierra Leone agli italiani che non sanno ancora, dopo una settimana, se a Genova ha sbagliato la Protezione Civile, il Comune, la Regione, il TAR, Palazzo Chigi, ecco fa una certa impressione. Qualcuno al posto giusto esiste. Ma la politica questi giusti qui non li chiama mai, non li prova mai. Perché sa benissimo che misera figura li attende.

E’ intorno a donne e uomini come Gino Strada, o Salvatore Settis, e tanti tanti altri che la parte progressista, moderna, solidale di questo paese deve ricostituire un gruppo di pensiero e di azione forte per contrastare il drammatico ritornello che da mesi si insinua, attraverso una campagna mediatica martellante, in tutti gli strati della popolazione: dopo non c’è più niente. No, non è vero. In Italia c’è molto altro, e molto meglio di questo governo twittarolo del proclama quotidiano seguito dal nulla.


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