Due giorni di incontri su informazione e servizio pubblico con il Corecom FVG a Trieste

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Quale sarà la RAI del futuro, che informazione offrirà il servizio pubblico, quali ricadute avrà sull’informazione territoriale, sulla copertura delle periferie, la riforma dell’offerta RAI allo studio in questi mesi …?
Questi solo alcuni degli interrogativi che il Corecom del Friuli Venezia Giulia ha posto sul tavolo di una due giorni di incontri culminata a Trieste nella sala del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, dove un convegno dal titolo “Newsroom, la stanza delle notizie” ha offerto più di qualche risposta, ma soprattutto stimoli per proposte e confronti tra gli utenti del servizio pubblico (giovani soprattutto), chiamati a ridisegnare la RAI del domani.
A Trieste infatti Renato Parascandolo ha fatto sbarcare il suo concorso per “una nuova carta d’identità della RAI”, appoggiato da art.21 ed ha raccolto l’appoggio di scuole ed università, nel corso di un incontro con i rappresentanti locali delle istituzioni.
Il giorno dopo, ragionamenti e riflessioni attorno alla RAI di domani. Eccoli in sintesi.
L’informazione, quella locale, è ritenuta fondamentale nella costruzione del senso di appartenenza ad una comunità – per il presidente del consiglio regionale del FVG Iacop – ed il ruolo delle sedi regionali, anche in un più che giustificato processo di razionalizzazione e risparmi da parte dell’azienda – secondo la presidente del FVG Serracchiani – resta comunque imprescindibile.
Indispensabile – ha poi definito il direttore delle risorse umane RAI Fiorespino – un diverso modello produttivo delle news della RAI. L’informazione è cambiata e deve cambiare il modo di fare informazione.
Sta cambiando anche la professione del giornalista – secondo Nino Rizzo Nervo, tra gli autori del progetto delle newsroom in RAI – e quanto alla riforma è bene chiarire che non si tratta di un problema di numeri o quantità, ma di come utilizzare quei numeri.
Attorno alla parola “indipendenza” è ruotato invece l’intervento di Renato Parascandolo. Indipendenza data dalla fonte delle risorse, da quella editoriale e da quella professionale di giornalisti e dirigenti.
Quando il Governo dice che bisogna cambiare verso a questo settore, mi trova totalmente d’accordo-ha chiosato Beppe Giulietti- che non ha mancato, sottolineando la necessità di raccontare alla gente soprattutto ciò che non vede, di ricordare come proprio in queste terre lavoravano i primi inviati della RAI uccisi in missione di lavoro, ricordati ormai da oltre dieci anni con il premio giornalistico Marco Luchetta.
Infine l’intervento del rappresentante del Governo, il sottosegretario Giacomelli, che ha parlato da giornalista, prima ancora che da vice ministro. Giudizio positivo sul lavoro svolto dal nuovo managment RAI. Ma ora è necessario imprimere una forte accelerazione. La RAI ha bisogno di risorse certe – ha aggiunto – che la prossima convenzione dovrà fornire, anche attraverso una revisione del sistema canone.


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