Diffamazione e sequestro preventivo di sito web: decideranno le Sezioni unite penali della Casssazione

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Saranno le sezioni unite penali della Cassazione a sciogliere il nodo dell’ammissibilità del sequestro preventivo, mediante “oscuramento” anche parziale, di un sito web, nell’ambito di indagini per diffamazione. La prima sezione penale della Suprema Corte, infatti, con un’ordinanza depositata oggi, ha rimesso il caso alle sezioni unite, che nei prossimi mesi decideranno sulla materia.

Due i quesiti di diritto a cui gli alti giudici dovranno rispondere: il primo chiede “se sia ammissibile il sequestro preventivo, mediante ‘oscuramento’, anche parziale, di un sito web”; nel caso la risposta fosse affermativa, con il secondo quesito si chiede di stabilire “se sia ammissibile il sequestro preventivo, mediante ‘oscuramento’, della pagina web di una testata giornalistica telematica registrata”. Il caso e’ stato sollevato nell’ambito di un ricorso presentato da Alessandro Sallusti, direttore del ‘Giornale’, e da un giornalista dello stesso quotidiano, dopo che il Riesame di Monza aveva confermato un decreto con cui il gip, nel marzo scorso, aveva disposto il sequestro preventivo, mediante ‘oscuramento’, di una pagina del sito web ‘ilgiornale.it‘ contenente un articolo che un giudice di Cassazione aveva ritenuto diffamatorio nei suoi confronti presentando querela.

L”oscuramento’ – eseguito dal webmaster del sito – era stato confermato dal tribunale del Riesame di Monza, la cui ordinanza e’ stata impugnata in Cassazione dai difensori dei due giornalisti. Nel ricorso alla Suprema Corte, la difesa lamentava “lesione del diritto costituzionale di manifestazione del pensiero e della liberta’ di stampa”: la prima sezione penale, per evitare il sorgere di un “contrasto giurisprudenziale rispetto agli ordinamenti censiti nella giurisprudenza di legittimita'”, ha investito della questione le sezioni unite.


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