Renzi e l’11 settembre

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Il premier ha intimato ai suoi ministri con portafoglio di cacciare 20miliardi, ovvero di tagliare le spese a che il Paese tutto sopravviva. I più magnanimi sono riusciti a racimolare qualche milioncino: più che spending review, una paghetta. Chi possiede decine di miliardi è il ministero della sanità, ma  quelli servono a mantenere in salute i cittadini contribuenti (anche gli evasori, ma è ancora un’altra storia). Tagliare per l’ennesima volta da lì può scatenare l’implosione del sistema, già pesantemente minacciato (ricattato) e minato da malsane malversazioni perpetrate fin dagli albori della prima repubblica. E’ utopia o malafede credere di potere stravolgere il sistema e contemporaneamente bonificarlo nel breve volgere di una “spending review”. Eppure Renzi pare essere ben deciso a procedere.

Sarà che oggi è l’11 settembre, ma certe esternazioni accapponano la pelle e ricordano tristi presagi. A tal proposito val la pena sottolineare che Obama ha giusto  commemorato la fatal data promettendo di sorvolare Siria e Iraq per annientare il califfato (…).  Tranquilli! I soldi che tagliano alla sanità non andranno a impinguare la difesa: la ministra ha già detto che questa volta non parteciperemo ai raid commemorativi Usa. Lo scopriremo solo vivendo (vivendo: si fa per dire).


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