Il regista dell’horror siro-iracheno

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L’orrore iracheno fa rabbrividire. Indecente, vergognoso, sconvolgente. Ma quando è cominciato tutto? Chi ricorda il giorno decisivo, quello dell’ attacco chimico a ridosso di Damasco? E’ la Siria con i suoi orrori ignorati, cancellati, il gorgo che sta trascinando tutto nel baratro.

Viene inghiottito l’Iraq, verrà inghiottito il Libano.

La strada per gli inferi è stata aperta da un capo dei pasdaran, Hasan Shateri. Oggi lui non c’è più, ma il suo disegno si. E’ tragicamente, orrendamente, disastrosamente sotto i nostri occhi.

Poco dopo l’invasione statunitense dell’Iraq lui elaborò la strategia dei pasdaran: sfruttare l’occasione offerta da quell’invasione per smantellare gli stati arabi, rompere il sistema degli stati sovrani per creare una catena di entità sciite, un corridoi fedele a Tehran che andasse fino al Mediterraneo attraverso l’Iraq, la Siria, il Libano.

Per fare questo bisognava eliminare tutti i leader sunniti moderati. Si è cominciato con Rafiq Hariri in Libano, si è proseguito con meticolosa costanza, per dieci anni. (I nomi iracheni, meno noti, sarebbero tantissimi). E sempre nel silenzio complice di tanti.

Eliminati i leader moderati si è passati alla grande pulizia etnica contro la popolazione sunnita in Iraq e Siria e anche in Libano, vessata e martoriata per anni dal pasdaran iracheno Maliki, dall’amico dei pasdaran in Siria, Assad, dai pasdaran libanesi, gli Hezbollah.

Lasciati senza leader moderati, i sunniti sono stati poi sapientemente infiltrati con nuclei terroristi internazionali, eterodiretti proprio da Tehran.

Molti anni fa in Iraq sono cominciati, finanziati dai pasdaran, gli attentati a sfondo settario, estesi poi in Siria e in Libano. I cristiani sono diventati un obiettivo del terrorismo proprio per terrorizzarli e convincerli che i sunniti fossero i loro nemici. Intanto milioni di sunniti venivano deportati dalla Siria, creando una delle più gigantesche pulizie etniche della storia recente.

Quando l’attacco chimico alla periferia di Damasco è passato come un bicchier d’acqua sulla coscienza della comunità internazionale, la più feroce delle pulizie etniche si è potuta concludere con la deportazione in massa della popolazione di intere città siriane. Con tanto di stupri, saccheggi, torture di massa.

Il mostro creato in Iraq dai pasdaran, l’ISI, è stato proprio in quel periodo portato e pasciuto in Siria da Assad, (divenendo ISIS) per urlare al “rischio jihadista”; bisognava uccidere la rivoluzione siriana e rendere le vittime agli occhi del mondo dei carnefici, anche se loro, le vittime da spacciare per carnefici, venivano gassate.

Quindi l’Isis, che con la complicità siriana ha occupato i pozzi petroliferi siriani per venderne il petrolio proprio ad Assad per un anno e poi, forte di forzieri rigonfi, si è preso davanti a un esercito iracheno curiosamente liquefattosi ampie porzioni di territorio dove ha distrutto tutto: chiese, conventi, case cristiane, ma anche scuole, moschee, tombe sufi, bambini, donne, tutto. E poi ha fato scempio, sembra, degli zoroastriani.
I cristiani vengono seviziati, come anche molti altri, in un orrore devastante e selvaggio. E così si chiude il tragico cerchio.

L’islam sunnita viene trasformato agli occhi del mondo: non è altro che terrorismo. Tutto quel che i sunniti hanno patito all’ombra del disegno dei pasdaran scompare. Privati dei loro leader moderati assassinati, loro stessi seviziati, torturati, criminalizzati, infiltrati con terroristi internazionali, ora vengono presentati come il demonio.

Il disegno dei pasdaran è andato in porto. Grazie a un’infinità di complici. Non aver capito che a Damasco, quando la popolazione venne gassata da Assad, bisognava dire BASTA è stato un errore epocale. Chi non lo ha capito allora avrà ancora temp per capirlo oggi?

Fonte: Il Mondo di Annibale


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