L’ultimo Emilio

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Una volta c’erano gli istitutori, ma solo per i nobili specie se anche ricchi (cfr. Émile ou De l’éducation Russeau). Oggi si chiamano personal trainer (PT) che vuol dire sì allenatore personale, ma mentre questi possiede il senso di sobrietà professionale il PT dà più la sensazione della roba trend che “spacca” come dice la nonnetta impicciona delle sottilette. Il PT, oltre a suggerire la corretta attività fisica, fornisce al soggetto anche l’apporto psicologico volto all’educazione per stile di vita salutare. Sarà perciò che nel corso di una o più sedute tra il PT e il suo pupillo Emilio pare che l’allievo si sia sfogato raccontando d’alcuni suoi pregressi, come dire, assai poco salutari (mangia, mangia, mafia, mafia, soldi, soldi, scopate, scopate…) e che il PT (del resto è d’uso abituale per chi s’occupa d’analisi) abbia preso appunti registrando gli interventi.

Gli è che il pupillo Emilio, già direttore supremo d’intoccabile rete min cul pop del ventennio appena trascorso, per ventenni (di e da calendario) fu fedelissimo servitore/lacché/accompagnatore di reo Silvio. Da ciò che traspare dalle registrazioni sembrerebbe invece che il servo (muto almeno fino a qualche giorno fa) sia a conoscenza d’inquietanti e pur terrificanti fatti legati ai peggiori excursus della nostra Repubblica quanto alla supposta trattativa tra Stato e mafia: sarà perciò che è sempre stato scortato dalla Polizia di Stato?

Ma andiamo, siamo seri! Dopo la proclamazione, mai smentita, dell’eroe mafioso da parte di binomio istituzionale Dell’Utri/Berlusconi, vi pare che abbiamo proprio bisogno di prestare fede a pettegolezzi da palestra?


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