Il Mibact calpesta l’art. 18

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Articolo 18, diritto e dignità dei lavoratore, così è nato, oggi modificato dalla volontà dei poteri economici di scardinare la tutela del lavoro.  Siamo tutti coscienti che il sistema lavoro in Italia non funziona e va riformato, ma è alquanto paradossale che per fare ciò si buttino via diritti fondamentali acquisiti in più di un secolo di storia moderna, anziché estendere gli stessi anche a chi in proporzione non li ha. Tutto questo possiamo accettarlo in una discussione, si spera costruttiva tra privati e sindacati, ma quando a calpestare l’art. 18  è lo Stato, un Ministero del nostro governo, credo che la fiducia dei cittadini sia sempre meno nei confronti delle istituzioni.   IL Mibact (Ministero Beni Attività Culturale e Turistico) pubblica un bando per animare con eventi culturali la manifestazione “Notti al museo”. Leggendo, sembra quasi un progetto entusiasmante, poi le sorprese non mancano, al punto tale di verificare e accettarmi di essere sul sito del Mibact perché quello che sto leggendo se è uno scherzo è di pessimo gusto, se è vero il Ministero ha deciso di calpestare  totalmente l’art. 18 trasformandosi oltre che in uno stato dittatoriale, in uno stato schiavista approfittando del proprio potere per imporre all’individuo di lavorare gratis e far diventare un singolo cittadino uno sponsor.   Si scrive: “Il presente Avviso è rivolto a persone fisiche e giuridiche che intendano realizzare eventi culturali a titolo gratuito in favore del Ministero, ad esclusione di organizzazioni partitiche o politiche.”

Il Mibact è predisposto a promuovere e a salvaguardare la cultura, con questo bando è il primo passo per farla morire. Credo che il Ministero  dovrebbe investire in cultura e non chiedere a chi lavora nella cultura sponsorizzare a titolo gratuito gli eventi con la propria professionalità. Il Ministero non si è nemmeno degnato di offrire una piccolissima royalty su un ipotetico incasso, possibile accordo tra società e privati.   All’articolo 6 punto 1, troviamo la massima invenzione di chi ha creato il bando: “il proponente dichiara di essere in possesso di adeguata  polizza assicurativa di responsabilità civile per danni a persone e cose, esibendone copia a richiesta dell’Amministrazione”. Punto 2: “il proponente si impegna ad osservare tutte le norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali, spettacoli da svolgersi in luogo in pubblico e/o aperto al pubblico”: Vuol dire che, all’assegnatario del bando, sicuramente per competenze come organizzatore, è responsabile nei confronti della SIAE a pagare un forfettario che varia dai 73,40 €. ai 425,80 €. Sbaglio, o viene considerato un contratto CAPESTRO?   Ora, i Sindacati CGIL, CISL e UIL, come si comporteranno con il Ministero? Spero solo che il Ministro recuperi questo bando ammettendo una sua distrazione per non averlo letto.


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