“Schiatta, tanto non servi in vita”. Minacce al presidente del Pd di Roma Tommaso Giuntella che commenta ad Art.21: “la violenza va sfidata rispondendo con testimonianze di pace e di solidarietà”

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“Schiatta, tanto non servi in vita… Da morto almeno come concime saresti utile”, “ora ti massacriamo”, questo è il tenore dei commenti che ho ricevuto da parte di utenti che si dichiarano apertamente attivisti e sostenitori del movimento cinque stelle, forse incitati da una pagina facebook dal nome “La coerenza del Pd” che fornisce i miei dati invitando ad andare a insultarmi sui miei profili”. Lo spiega ad Articolo21 il presidente del Pd di Roma, Tommaso Giuntella in seguito alle alle minacce ricevute sul proprio profilo Facebook.

“Sono mesi che il mio nome viene infangato su tutti i social, ma non pensavo arrivassero alle minacce di morte. Sono scosso, ma sereno, mi rivolgerò alla Polizia postale per tutelarmi, ma voglio perdonare queste persone perché non si rendono conto di quello che dicono e del livello di violenza al quale sono portate dal continuo ricorso all’emotività e all’irrazionalità fatto da Grillo e dai suoi comunicatori. Quel che ci deve preoccupare è che esista una rabbia del genere, verso la quale, come progressisti, socialisti e democratici europei, non dobbiamo chiudere gli occhi, e della quale semmai dobbiamo capire le ragioni”. “In queste ore – scrive Giuntella ad Articolo21 – ho ricevuto e sto ricevendo la solidarietà dei colleghi e degli attivisti dei partiti del PSE di tutta Europa in tante lingue diverse, da Salamanca a Creta, dall’Irlanda al Portogallo, dalla Francia all’Ungheria che mi stanno confortando e mi danno grande forza attraverso il loro abbraccio sui social e in privato, sono commosso, li ringrazio pubblicamente, e invito tutti noi a sfidare la violenza capendone le ragioni e il disagio sociale e rispondendo con testimonianze di pace e di solidarietà”.

Articolo21 esprime tutta la sua solidarietà e vicinanza all’amico Tommaso Giuntella, da sempre vicino alla nostra associazione. Parole e minacce gravi quelle rivolte al presidente del Pd di Roma attraverso i social network che, ci auguriamo tutte le forze e i movimenti politici vogliano stigmatizzare. La violenza fisica o verbale nulla ha a che vedere con la libertà di espressione”.


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