COSTA CONCORDIA. INTERCETTAZIONE DIRIGENTI RIVELA MINACCE

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Nel processo sul naufragio del 2012 all’Isola del Giglio citato un dialogo tra due manager della compagnia, con riferimenti espliciti a Francesco Vitale (Tg2)

“Quelli lì dobbiamo toglierli dai maroni”: è la frase riferita ai giornalisti e in particolare al cronista del Tg2 Francesco Vitale contenuta nella trascrizione di un’intercettazione ambientale registrata durante una conversazione tra due dirigenti della compagnia di navigazione Costa Crociere.

Il dialogo è avvenuto durante un viaggio in auto dei due dirigenti, nei mesi successivi al naufragio della Costa Concordia al largo dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012. Trascritto dai periti del tribunale di Grosseto, è stato reso noto il 14 aprile scorso durante un’udienza del processo per l’incidente (unico imputato è l’ex comandante della nave Francesco Schettino). A pronunciare le parole minacciose è stato Roberto Ferrarini, capo dell’unità di crisi di Costa Crociere in servizio la sera del naufragio e presente in aula come testimone.

Nella conversazione, citata in aula dall’avvocato di parte civile Alessandra Guarini e trasmessa anche dal Tg2, si fa esplicito riferimento ai servizi realizzati da Vitale, che dal naufragio in avanti si è occupato costantemente delle vicende riguardanti la Costa Concordia e il processo grossetano.

“Non sapevo nulla di questa intercettazione – racconta Vitale, inviato speciale del Tg2 da ventidue anni – sono rimasto basito”.

“Ad una mia domanda diretta – ha raccontato l’avvocato Guarini, che difende una naufraga della Costa Concordia – Ferrarini ha spiegato quel passaggio dicendo che ‘a quel tempo era molto infastidito dai giornalisti’”. “Abbiamo avuto più volte la sensazione”, ha proseguito il legale, “che ci fossero delle pressioni nei confronti dei giornalisti non troppo allineati con la visione di Costa. Abbiamo pensato che proprio per questo non venisse dato spazio a noi avvocati di parte civile. Il Tg2 invece ha sempre dato spazio a tutte le voci, dall’imputato ai difensori alle parti civili”.

“Mi sono occupato a lungo di mafia per l’Ora di Palermo e per il Tg2 – racconta Vitale – però mentre in quelle situazioni ti aspetti qualche minaccia, ora non me la sarei mai immaginata. Non pensavo fossero così arroganti”. Il giornalista lamenta anche un atteggiamento poco solidale nei suoi confronti: “L’agenzia Ansa, e l’ho detto anche al collega presente a Grosseto – dice – non ha scritto una riga su questa vicenda, o forse lo ha annegato in un take dimostrando poca sensibilità. Solo nella serata del 14 aprile è stato messo in rete il comunicato del cdr del Tg2“.

Il comitato di redazione del tg della seconda rete Rai ha espresso infatti “totale solidarietà” al collega “per il lavoro che da tempo svolge su questa vicenda, e sottolinea il ruolo del Tg2 che realizza un’informazione puntuale, talvolta scomoda, proprio come una testata giornalistica del servizio pubblico ha il dovere di fare”.

“Costa Crociere ha qualche nervo scoperto – conclude Vitale – perché questo processo sta dimostrando che il responsabile principale è sì l’ex comandante Schettino ma che sulla nave c’erano tante cose che non funzionavano, a cominciare dal generatore di emergenza”.

GA

Da ossigenoinformazione.it 


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