Nella politica italiana si respira un brutto clima

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La Boldrini la ghigliottina, come ha detto una mia amica, probabilmente avrebbe dovuta lasciarla nelle mani di Carlo Conti all’Eredità. In questo periodo sarebbe il caso, da parte di tutti, di alleggerire i toni. Personalmente credo che parlare di eversione e dittatura riguardo al Movimento 5 Stelle sia inopportuno, poco saggio. Dovremmo aver presente a chi ci rivolgiamo e quali reazioni le nostre parole possono provocare, specie quando si ricoprono cariche istituzionali, ma questa è la mia modesta opinione e spero per questo di non venire insultata. Non sono una simpatizzante del Movimento, con tutti gli sforzi e i sentimenti negativi che provo verso gli altri partiti, non ce la faccio (e anche per questo spero di non venire insultata). Trovo che siano vergognosi  i comportamenti che in questi ultimi giorni abbiamo osservato in parlamento,  urla,  offese,  ed è stato un atto grave e deplorevole lo schiaffo dato da Dambruoso  alla sua collega Lupo.
Nella politica italiana si respira un brutto clima, fuori delle stanze del potere è anche peggio. Le azioni e le parole miserevoli arrivano a colpire la parte più superficiale del paese, sotto l’impulso emotivo si perpetuano le aggressioni verbali e diventa veramente difficile orientarsi.
E intanto non si riesce ad intravedere la fine della crisi economica, non si varano riforme realmente efficaci per il bene dell’Italia, tutti se la prendono con tutti dentro e fuori dal parlamento. In rete è guerra a colpi di tweet  veri  e falsi,  retweet  e condivisioni di post senza aver  fatto un minimo di verifiche, nessuno perde tempo ad indagare, la pancia viene colpita e con la pancia si ragiona. Questo modo di agire non appartiene solo a molti del Movimento 5 Stelle, anche se è proprio grazie alla rete che è nato e che si è diffuso, ma interessa ogni aspetto della nostra società al di la del colore politico. Si ha bisogno di un nemico da schiacciare, offendere, deridere per sentirsi più forti,  si passa alla diffusione dell’odio verso i migranti e i rom attraverso bufale ridondanti, alle offese verso Simone Cristicchi reo di avere ideato uno spettacolo sulle foibe. In rete gli  insulti al 90% riguardano le donne, ma se si parla di sessismo spesso si viene additati di non occuparci dei problemi “reali” del paese e di  dire eresie perché le donne da noi sono anche troppo considerate.

E’ cosi necessario usare parole violente per farsi sentire? No, non dovrebbe esserlo, anzi queste scatenano altre parole violente facendo entrare la discussione in un vortice insensato dal quale è difficile uscire. Le cause non vanno mai trascurate ed è certamente un problema culturale il nostro che dovrebbe essere affrontato  tramite l‘insegnamento di una cultura del rispetto di tutti.
Quanto è diverso Grillo che chiede: “Che fareste in macchina con la Boldrini?” da Silvio Berlusconi che parlava della Merkel come di “una culona inchiavabile”? Non riusciamo ad uscire dalla logica dell’offesa sessista se si parla di donne. Si può benissimo dissentire sul comportamento di un personaggio e di un politico senza per questo fare battute peggiori dei B Movie italiani degli anni ’70. Non sono passati molti anni da quando Sabina Guzzanti davanti ad una platea parlava delle prestazioni sessuali dell’allora Ministro delle Pari Opportunità  Mara Carfagna, nei giorni scorsi alle deputate del PD è stato detto che la loro posizione politica la devono a tali prestazioni sessuali. Claudio Messora, portavoce del Movimento, ci mette il carico da 90 e poi elimina il tweet (che molti ormai avevano screnshottato) in cui dice alla Boldrini: “«Cara Laura, volevo tranquillizzarti… Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori… tu non corri nessun rischio!». Quanto è riprovevole questa frase detta dal portavoce di un movimento politico? Quanto è diverso Messora da  Berlusconi che divide le donne fra chiavabili e inchiavabili? Lo stupro è un crimine, scherzarci sopra offende tutte le vittime di violenza e più in generale offende tutte le persone. Si fanno battute sessiste perché non si hanno altri argomenti o per alimentare ancora lo spirito animale del branco? La Boldrini è stata spesso criticata perché, a detta di molti, si erge a paladina delle ingiustizie che le donne subiscono, non sempre concordo con le sue affermazioni, ma è innegabile che qualche problema riguardo al sessismo in Italia ci sia. Detto questo è giusto che venga criticata ma che ogni critica a lei rivolta non venga usata come critica a tutte le donne perché a volte non è proprio così che stanno le cose.  Se da una parte combattere il sessismo è una battaglia da portare avanti, battaglia che dovrebbe essere coinvolgere in modo trasversale ogni schieramento, dall’altra spesso si rischia di rintanarsi in questa senza poter ragionare su piani più elevati alimentando così il clima da stadio in cui viviamo.


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