“Non voglio vivere sotto sorveglianza”. Governance della rete e libertà

“Non voglio vivere in un mondo dove ogni cosa che dico, ogni cosa che faccio, ogni persona con cui parlo, e ogni espressione di amore, creatività e amicizia, sia registrata.” Lo ha detto uno che se ne intende: Edward Snowden. Le rivelazioni di Snowden, la talpa del datagate, hanno prodotto un terremoto nelle relazioni internazionali e convinto molti capi di stato a occuparsi finalmente di privacy e sicurezza delle reti e di come prevenire lo spionaggio dei dati lungo le grandi dorsali di comunicazione. Il presidente brasiliano Dilma Roussef domani incontra Francois Hollande…