Boldrini, Kyenge, Iacona, Tizian. Art.21 premia chi ha contribuito ad accendere i riflettori sugli “invisibili”

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“Ringrazio Articolo 21 per questo riconoscimento, soprattutto mi fa piacere riceverlo in questa sala che è la casa anche di tanti giornalisti che danno voce alle istanze che arrivano dalla società civile”. Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel ricevere da Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi, il premio ‘Paolo Giuntella per la libertà di stampa’ assegnatole dall’associazione Articolo 21 durante l’assemblea tenutasi ieri 11 giugno nella sede della Fnsi a Roma. “Articolo 21 – ha dichiarato ancora la Boldrini – ha messo in campo gli antidoti per combattere le discriminazioni anche nell’informazione. Sono felicissima – ha detto – di ricevere questo premio, perché ho dedicato la mia vita per difendere i diritti degli ultimi”.
Alla presidente Boldrini Mara Filippi Morrione ha poi donato una copia del nuovo Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia (Castelvecchi ed.). L’opera, fortemente sostenuta da Roberto Morrione e a lui dedicata, è il primo sistematico lavoro sul tema.

E’ il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti ad aprire i lavori dell’assemblea di Articolo21. Un’inziativa con una straordinaria partecipazione Nel ringraziare il presidente Federico Orlando, impossibilitato a partecipare ai lavori, e il segretario nazionale Tommaso Fulfaro per il prezioso lavoro svolto nell’associazione, Giulietti comunica la recente costituzione di un gruppo interparlamentare di “Amici dell’Art.21 composto da oltre 50 tra deputati e senatori formazioni politiche diverse. Giulietti ha poi ricordato la nascita di numerosi circoli territoriali di Art.21, “presidi locali dell’informazione”.

Tra i premiati la ministra Cecile Kyenge, anche lei presente all’assemblea che ha ricevuto il riconoscimento dal direttore di Articolo21 Stefano Corradino, promotore della petizione sul sito Change.org, diretto da Salvatore Barbera, che ha raccolto 130mila firme di solidarietà al ministro dopo le dichiarazioni razziste dell’eurodeputato Mario Borghezio, espulso dal suo gruppo proprio all’indomani della mobilitazione nata dalla petizione e del dissenso esplicito espresso dal presidente del Parlamento europeo Martin Schultz.
Grazie per questo riconoscimento”,  ha affermato la ministra Kyenge. “Sono contenta di essere qui perché la parte di quell’Italia migliore di cui parlo nei miei discorsi è qui. Questo mi conforta e mi dà nuovi motivi per continuare nel mio lavoro a favore dell’inclusione e contro il razzismo”. “Ho dedicato tutta la mia vita a lottare contro ogni forma di razzismo – ha detto ancora la Kyenge – ora il mio cammino continua grazie anche al vostro impegno”.

“Le inchieste di Riccardo Iacona e della redazione di “Presa diretta” sono una finestra di libertà nell’informazione italiana. Una trasmissione costruita tra la gente, registrando storie, rabbia e passioni. In presa diretta. La ‘ndrangheta, la legge aggirata, gli scandali politici e finanziari, il dramma dell’immigrazione, i problemi della scuola, il grande business dell’acqua ai privati… Quella di Iacona e di “Presa diretta” è l’Italia che gran parte della televisione non vorrebbe più raccontarci”. Questa la motivazione del premio assegnato a Riccardo Iacona e alla redazione del programma di Rai3 “Presa Diretta” premio consegnato dal presidente della Casagit Daniele Cerrato. Iacona è intervenuto telefonicamente da Berlino dove sta completando una delle sue inchieste. Subito dopo sono intervenuti i giovani collaboratori del programma.

Anche Giovanni Tizian, giornalista de “l’Espresso”, sotto scorta per le minacce ricevute dopo le sue inchieste sulla criminalità ha ricevuto il premio dalle mani di Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai e da Santo della Volpe, direttore di Libera Informazione che hanno ribadito l’impegno sul tema delle querele temerarie e della difesa del diritto di cronaca. “È giusto dedicare questo premio ai bravi colleghi precari che lavorano contro la Mafia. Questo premio è per loro. È una speranza per la calabria” – ha detto Tizian. “Bisogna ragionare sulle minacce bianche, le querele, le richieste di risarcimento, sono queste le nuove frontiere delle minacce. Non è possibile passare anni a difendersi da accuse infondate, vincere e non ottenere nulla dalla controparte. Questo premio è dedicato a tutti i giornalisti che continuano anche nella precarietà a combattere nonostante le minacce”.

“I premi assegnati da Articolo21 – ha affermato il segretario Fnsi Franco Siddi – sono la testimonianza dell’esistenza di un impegno e di un lavoro anche oscuro per un’informazione libera e corretta”. Siddi ha colto l’occasione per sottolineare inoltre l’auspicio che in questa legislatura “possa essere adottato anche in Italia il Freedom Of Information Act per garantire l’accesso e la vera trasparenza degli atti della vita pubblica”. Un’istanza che “va di pari passo con il riconoscimento della massima attenzione che gli operatori e i mezzi di informazione debbono avere nel rispetto che la sfera personale di qualsiasi soggetto, soprattutto di minori e dei piu’ deboli, non entri, per qualsiasi vicenda, nel circuito dell’informazione”.

Sono poi intervenuti, tra gli altri, Tana De Zulueta per presentare la petizione europea sulla libertà dell’informazione, Pino Scaccia per aggiornare la platea sulla drammatica situazione turca e siriana e per ricordare Domenico Quirico, Gabriella Guido per aggiornare sulle attività delle associazioni che si occupano di immigrazione e dei Cie, Renato Parascandolo per presentare l’attività svolta dal gruppo di lavoro per la Convenzione Stato-Rai.

Un premio speciale, alla memoria, Articolo21 lo ha consegnato a Loredana, la madre di Tania Passa la nostra giovane collaboratrice prematuramente scomparsa. Così recitava la motivazione del premio consegnato alla madre, molto commossa, da Silvia Resta e Vincenzo Vita: “Tania Passa è stata una giovane colonna di Articolo21, amica generosa e compagna di tante battaglie di libertà. Giornalista freelance curiosa e intransigente, con il suo stile diretto e senza pregiudizi scriveva sul nostro sito articoli contro le mafie e i vizi del potere. L’ultimo pezzo lo ha intitolato: “Non c’è dibattito sul femminicidio”: una critica al modo in cui alcuni mass media trattano questo fenomeno che ha assunto i numeri di una mattanza. “Non ci può essere dibattito con chi nega il femminicidio. Ci sono valori fondamentali che non si discutono, – scriveva Tania- come essere contro il razzismo, contro la pedofilia, contro il nazismo. “. Disinvolta nelle nuove tecnologie, è stata tra le prime ad occuparsi della comunicazione sui nuovi media. Una partigiana dell’articolo21 che se ne è andata troppo presto”. Articolo21 dedicherà a lei una sezione speciale del suo premio per i giovani giornalisti che si occupano dei temi legati alla violenza sulle donne.


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