Brescia: morti senza giustizia

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Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante.  Livia Bottardi Milani, 32 anni, insegnante. Eupio Natali, 69 anni, pensionato. Luigi Pinto, 25 anni, insegnante. Bartolommeo Talenti, 56 anni, operaio. Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante. Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante. Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio.

Donne e uomini ammazzati da una bomba fascista il 28 maggio del 1974 a Brescia in piazza della Loggia. Non hanno mai ottenuto verità e giustizia. Gli assassini si aggirano liberi, magari passeggiano accanto ai loro familiari. I giudici hanno denunciato collusioni, omissioni, interferenze di apparati dello stato per depistare e nascondere le responsabilità, già allora alcuni contrastavano terrorismo e mafie ed altri, invece, contrattavano con loro.
Sino a quando trame e trattative non saranno state svelate l’Italia non potrà mai essere al sicuro dai ricatti e dai ricattatori, alcuni dei quali sono ancora in azione.

Per questo è giusto, ogni anno, ricordare le donne e gli uomini ammazzati a Brescia, perché quel passato non è solo memoria, ma impegno per il presente e per il futuro.

da “Il Fatto Quotidiano”


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