Milena al Colle? Indro non esitò a dire no

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Come giornalista,mi sento anch’io onorato dalla preferenza per la collega Gabanelli. Il cui nome, aggiungo, ha incontrato il favore anche di elettori che col partito di Grillo non hanno niente da spartire. A quel partito va, tuttavia, riconosciuto un merito: aver fatto arrivare in ordine, dopo la bandiera Gabanelli e la vice bandiera Strada (che tuttavia ha già dichiarato  l’ammainabandiera), il prof. Stefano Rodotà (in favore del quale ho firmato l’appello di Articolo 21) e Gustavo Zagrebelsky, che costituiscono per cultura giuridica, altissimo senso dello stato e garanzia d’imparzialità e di non indulgenza per nessuno, una vera riserva della repubblica e del buongoverno. Quando si dice l’intelligenza delle urne. Ciò premesso, e aggiunto che condivido molte delle conclusioni cui arrivano le inchieste di Report, nonché il suo stile così asciutto e distante dalle giostre retoriche dei Formigli e dei Santoro, nonché da quelle un po’ pretesche di Fazio, mi permetto di incoraggiare Milena Gabanelli, che certamente l’ha già fatto, a coltivare i suoi dubbi, che sono sintomo di onestà intellettuale e di consapevolezza. E’ importante non solo essere un bravissimo giornalista, ma anche sapere che a  tale bravura non  sempre corrisponde una capacità di reggere le sorti di un paese. Qualche eccezione l’abbiamo conosciuta studiando: Giulio Cesare non solo conquistò le Gallie, ma scrisse i due De Bello,che sono capolavori di giornalismo. Ancor oggi imparati a memoria da tutti gli inviati. Montanelli, che lei ricorda, aveva grandi doti di giornalista, i suoi articoli facevano tremare l’establishment, ma, pur con doti di organizzatore del consenso, non aveva attitudini alla politica praticata. Che è scienza a sé, la più alta delle scienze, secondo Aristotele. E quindi come non ci affideremmo a un pittore geniale per un intervento operatorio, così non credo che ci affideremmo a uno Strada, una Gabanelli, un Montanelli per reggere un paese di 60 milioni di persone. E questo a prescindere dall’atteggiamento qualunquistico, ferma la libera scelta di un Montanelli: ”In questo mondo dove tutti si scannano per ficcarsi ‘in’, io sono nato e resterò ‘out’”. Insomma, ancora una volta, il cittadino responsabile si differenza dal non responsabile perché vorrebbe in politica non antipolitici da comizio, ma politici preparati e al di sopra di ogni sospetto.

* da Europa Quotidiano


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